Coreografia Antonella Bertoni
di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni
con Sara Cavalieri, Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina Poerio
disegno luci Andrea Gentili
direzione tecnica Claudio Modugno
musiche Dysnomia – Dawn Of Midi
sound editing Orlando Cainelli
organizzazione, strategia e sviluppo Dalia Macii
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Rovereto, Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto
si ringraziano Danio Manfredini, Marco Dalpane, Lucio Diana, Nadezhda Simenova
rassegna NID Platform New Italian Dance Platform
Vicenza, Teatro Olimpico, 9 ottobre 2024
La scena è abbagliante, luccicante, chiara come i capelli platino delle quattro protagoniste. Chiara come la loro mise intima, che sa di personale, di casa, di un bagliore che vien da dentro e illumina, come donne stesse, l’umanità. Femina è l’universo femminile e le sue declinazioni, innumerevoli, sconfinate, quelle delle piacevoli avventure e quelle altre che il destino riserva. Un fascino assoluto e accecante di bellezza, un porre continuamente all’ attenzione degli sguardi altrui la beltà in tutte le sue forme e le sue contrapposizioni. La Compagnia Abbondanza/Bertoni approfondisce, scruta, inneggia, dimostra nelle mille e più sfaccettature femminili chi è una donna, le rende omaggio, la sublima. E’ un viaggio total in quel mondo, che porta certo anche verso altre direzioni meno piacevoli della bellezza così da completare in qualche modo (anche se completare è un verbo azzardato) la donna, essere straordinario e alto. E potente, di grande forza, così tragicamente colpito in quest’epoca, a dire il vero anche nelle altre, da mani e pensieri annientanti. Secondo degli spettacoli in programma alla NID Platform di Vicenza, Femina è un excursus a tutto tondo e oltre nel mondo e nell’aspetto femminile, un viaggio dove Cavalieri, Chiocchini, Dal Mas e Messina Poerio, le quattro ottime, inebrianti danzatrici, ci portano per mano. E’ lo stesso Michele Abbondanza, della Compagnia Abbondanza/Bertoni, nella sua splendida introduzione alla brochure a documentare finemente, razionalmente gli attributi, il pensiero della donna, il flusso ci porta nel gioco dell’identità femminile. Che avviene con travestimenti, movenze minimali, nello specchiarsi l’un l’altra. Il riverente e dolce sguardo entra intimamente nelle azioni, nel faire quotidiano che racchiude oltre ai gesti e alle azioni una possibile convivenza con la sofferenza, insita peraltro nell’essere femminile a partire dal parto stesso. E’ una danza affascinante, completa e altamente ritmica che racchiude in sé anche l’alienazione moderna del vivere: il lavoro, il provare a divertirsi nel locale da ballo, la trasformazione femminile , si pensi a quando le protagoniste sono, in un quadro stilistico di grande efficacia sdraiate spalle a terra e gambe in verticale, in una suggestiva forma di plastificazione umana, sempre comunque eterea, dolcissima. Sono donne colpite, abbattute prematuramente e continuamente ma pronte a rialzarsi, anche tecnicamente, con spaccate a ritmo di danza e della straordinaria colonna sonora, che segna come l’interpretazione delle danzatrici lo scandire dei minuti, del tempo e dell’esistenza. La coreografia di Antonella Bertoni è ritmicamente molto affascinante e non risparmia nulla, ecco la potenza del linguaggio anche in questo caso: ne è un esempio lo spogliarello dei numerosi indumenti intimi sovrapposti, nel loro librarsi e cadere nevrotici, donne pronte a essere in parata d’amore, d’amplesso, sempre a dover essere a disposizione per gli altri. La Bertoni fa un ottimo lavoro, concretizza e dà grande dignità alla donna. Una donna che, si sa, è tutto, è l’emblema del nascere e far nascere, del tirarsi su le maniche, del far crescere i figli. Ma anche del suo essere autonoma, uno slancio vitale sempre da conquistare. Ottime le musiche, belli i costumi come la scenografia e tanti gli applausi ricevuti. Francesco Bettin