Eric Dufour Così, zigazagando nella pletorica selva di vampiri, zombi, licantropi, mutanti, morti viventi, lo studioso francese Eric Dufour all'interno del genere dai film Universal e RKO degli anni 30 alle "grandi firme" degli ultimi decenni, George A. Romero, Wes Craven, Steven Spielberg, David Cronenberg, Peter Jackson, privilegia la "mostruosità". E la zooma da quattro prospettive, e per ogni aspetto con distinti procedimenti tra testo ideostorico e ampie letture dell'apparato illustrativo. In "Cos'è un mostro", discorre sul concetto, alterità dall'uomo, nell'uomo fisiche deformità, nell'uomo interiore dal gigantesco all'infimo ibridazioni metamorfiche. E se in "Il volto del mostro" esemplifica uso di tecniche, nel tempo dal meccanico al digitale, nelle figurazioni con selezione di trucchi, marionette, travestimenti, creazioni digitali, in "Nascondere e/o mostrare il mostro" illustra i criteri di mascherature, riduzioni, suggestioni scenografiche, e infine in "Il mondo del mostro" allarga analisi sugli effetti spettatoriali, per i quali tutto è meticolosamente predisposto sul piano emotivamente forte, anche con locandine e trailer, soprattutto con ammalianti codici narrativi, magari di adescante componente erotico-sessuale. Alberto Pesce |