venerdì, 08 novembre, 2024
Sei qui: Home / Cinema / In cielo, in terra, Terrence Malick e Steven Spielberg di Alberto Spadafora

In cielo, in terra, Terrence Malick e Steven Spielberg di Alberto Spadafora

In cielo, in terra, Terrence Malick e Steven SpielbergAlberto Spadafora
IN CIELO, IN TERRA. TERRENCE MALICK E STEVEN SPIELBERG
Edizioni Bietti, Milano, euro 24.00, pp. 187

(CINEMA - Alberto Pesce)

Cinema americano della metà anni 70: roadmovie come tensione verso nuove frontiere, illusa promessa che fa da miraggio, e insieme evasione e fuga, fascino avventuroso e libero fuori da un sistema che si vuole rifiutare perché alienante, inaridito. Cinema americano fine anni 90: sia Guadalcanal 1942 o Normandia 1944 nel "giorno più lungo della seconda guerra mondiale", pur sempre conflittualità d'orrori, atroce e crudo immaginario di allucinata disumanità.
Magari non sorprende che a diverso respiro di dinamiche sociopolitiche possano rispondere film in analogia tematico-narrativa. Ma Alberto Spadafora va più in là: in ambedue gli ambiti cronologici coglie una doppia concomitanza, per giunta tra due autori quasi coetanei, nati nel1943 e 1947, che più dissimili non si può, Terrence Malick poetica della violenza, epica della morte, moralità di sguardo, e Steven Spielberg immedesimazione viscerale col "meraviglioso" ma anche provocazione al modo con si insegna la Storia. E lo fa rispettivamente comparando nel roadmovie i loro esordi 1974 (o quasi), i "ribelli senza causa" di Badlands e i distorti istinti d'aggressività di The Sugarland Express, e nel warmovie 1998 La sottile linea rossa coscienza non placata di regressione a livelli di bestialità e rozzezza e Salvate il soldato Ryan pur nell'orrore sodale senso del dovere al servizio di valori che danno dignità all'uomo.
Spadafora non s'accontenta di analizzare dei quattro film pensiero ideomitico e resa espressiva. A due a due li mette spettroscopicamente a confronto, come sono alonati dallo storico contesto politico e culturale, e poi puntualizzando sinossi. delineando sequenza dopo sequenza percorsi narrativi, calibrando soluzioni di regia che danno personale stigma stilistico a momenti topici dell'azione drammatica.

Alberto Pesce

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Marzo 2013 08:44
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

About Us

Abbiamo sempre scritto di teatro: sulla carta, dal 1946, sul web, dal 1997, con l'unico scopo di fare e dare cultura. Leggi la nostra storia

Get in touch

  • SIPARIO via Garigliano 8, 20159 Milano MI, Italy
  • +39 02 31055088

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.