Maria Cristina Russo ATTACCO ALLA CASTA. LA CRITICA CINEMATOGRAFICA AL TEMPO DEI SOCIAL MEDIA Le Mani, Genova, euro 18.00, pp. 246 (CINEMA - Alberto Pesce)
Critica è arte del giudicare, e di fronte ad un film capacità di tradurre in termini logico-discorsivi il senso espresso mediante procedimenti significanti che gli sono propri. Non è un'esperienza codificata, ma una "non-disciplina", retta da dinamiche in evoluzione, tanto più oggi "investite dallo tsunami della Rete". Lo preavverte Maria Cristina Russo che ne sviscera le problematiche su progressivi gradienti di studio. Così, dopo aver fissato rispetto ad altri ambiti "identità" strutturale della critica cinematografica, analogica o digitale che sia, ne delinea l'arcatura storica italiana lungo prime soggettive recensioni, fioritura di riviste, innesto di filtri semiologici, sociologici, psicanalitici, postmoderna "liquidità" di flussi, dilagante avvento di Internet, e ne indaga corrispettivi cambiamenti di funzione anche dal punto di vista teorico-metodologico, magari ai tempi della Nouvelle Vague con "ricerca delle intenzioni dell'autore" e oggi con una "videocritica" che passa "dalla visione del film come testo alla visione del film come performance". Da queste premesse, incrociando triangolazione di studi di Claudio Bisoni e Alberto Pezzotta di rimbalzo dalle scepsi di David Bordwell, la Russo via via definisce il linguaggio della critica, a livello argomentazione distinguendone modi discorsivi (deliberativo, giudiziario, epidittico, anche pedagogico) e per l'interpretazione individuando quei "principi organizzatori e norme" che sono le routine e i format, donde trae spunto per avviare ampio e illustrativo discorso sulla critica web in tutte le sue varianti, blog personali o collettivi, portali con le loro homepage di immagini e news, webzine espressione delle "fan subcultures", e social media vere fucine di "alterità della critica digitale", da cui quella nuova "esperienza filmica" di cui per primo ha discettato Francesco Casetti.
Alberto Pesce
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