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 LUIGI SQUARZINA - LA STORIA E IL TEATRO
a cura di Elio Testoni
Carocci Editore, Roma 2012, Euro 34.00 pp. 331
Uomo di teatro, ma anche uomo di penna: questo il ritratto a tutto tondo di Luigi Squarzina che emerge dall'interessante raccolta di scritti che portano la sua firma, alcuni dei quali inediti, proposti da Elio Testoni, responsabile scientifico dell'archivio Squarzina conservato presso la Fondazione Istituto Gramsci. Regista e drammaturgo, ma anche autore di poesie, racconti, saggi critici, note di regia, voci dell'Enciclopedia dello Spettacolo e dell'Enciclopedia Italiana Treccani: sotto i riflettori gli aspetti meno conosciuti, ma non meno rilevanti della sua poliedrica personalità di uomo di spettacolo, i cui allestimenti sono state accompagnati da un profondo lavoro di riflessione.
Nella raccolta curata da Testoni, la sua opera d'autore è seguita nel suo sviluppo dagli anni giovanili alla maturità secondo una suddivisione per decenni. È così possibile identificare le scelte tematiche e stilistiche compiute da Squarzina anche in base al suo percorso professionale ed artistico, cogliendone alcuni momenti più legati agli anni della formazione ed altri chiaramente favoriti dalla lunga esperienza di palcoscenico e di attività registica. Per soddisfare la curiosità di un lettore amante di Delikatessen, ecco allora, nel periodo che corre dal 1941 al 1951, le poesie ed i racconti firmati dal giovane Squarzina ventenne ed ancora allievo dell'Accademia d'arte drammatica, seguiti dai primi saggi e dal Diario americano, mentre significative nel decennio successivo sono le note di regia per l'Amleto che debutta al Teatro Valle di Roma nel 1952. Per il periodo 1962-1976 meritano attenzione i saggi e le note di regia redatti da uno Squarzina più maturo, al quale l'assunzione della direzione del Teatro Stabile di Genova consente scelte registiche in piena autonomia. Il didatta e lo sciamano dedicato alle Baccanti di Euripide ed Una delle ultime sere di Carnovale sull'omonimo testo goldoniano sono due saggi che accompagnano la messinscena delle due opere, la prima a Genova, la seconda a Venezia, nel 1968. Nel più breve, ma non meno intenso lasso temporale che decorre dal 1976 al 1983, durante il quale assume la carica di direttore del Teatro Argentina di Roma, oltre che sulla voce Regia per l'Enciclopedia Italiana Treccani, la scelta cade su Brecht e Pirandello. Le note di regia al brecthiano Terrore e miseria del terzo Reich, in scena all'Argentina nel 1978, trovano un complemento nel saggio Brecht a Weimar, mentre il grande interesse per Pirandello, confermato dalle numerose messinscena e da ben cinque corsi universitari, si esprime nei due saggi dedicati al drammaturgo siciliano. Nell'ultima fase del percorso artistico di Squarzina dal 1983 in poi rientra l'ultima drammaturgia da lui firmata, Siamo momentaneamente assenti.
Seguire le tappe evolutive del tragitto di Squarzina autore offre al lettore un colpo d'occhio sul backstage del lavoro di Squarzina regista per valutarlo da una nuova, più articolata prospettiva.
Myriam Mantegazza
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