Vincenzo Bonaventura TEATRANTI - ATTORI, AUTORI, REGISTI DEL '900 Pungitopo editrice, 2013, 15,00 euro, pp. 271
Una raccolta di “pezzi” dedicati a celebrità teatrali nazionali e internazionali pubblicati nel corso del tempo sulla «Gazzetta del Sud» sono un omaggio di tutto rispetto a personaggi che hanno lasciato un segno, spesso indelebile, nella storia del teatro non solo italiano, ma anche mondiale. È questo il senso del volume firmato da Vincenzo Bonaventura, che della «Gazzetta del Sud» è stato critico teatrale per oltre trent’anni. Guardando a ritroso nella sua lunga attività e nella vasta scelta di recensioni, è stata sua cura selezionarne alcune di particolare significato dedicate ad attori, autori e registi il cui nome fa tuttora vibrare le corde anche delle giovani generazioni. I testi prescelti, però, non sono riproposti nella loro versione originale, bensì sottoposti, come precisa lo stesso autore, «ad un certo ammodernamento o ristrutturazione dei singoli capitoli, aggiungendo concetti e circostanze grazie ad uno spazio maggiore di quello ristretto di una pagina di giornale».
La maggior parte degli articoli è stato a suo tempo concepito e pubblicato in ricorrenze particolari. A volte è la morte dell’artista, sia esso attore, autore o regista, a spingere Vincenzo Bonaventura a ricordarlo, come nel caso di Julian Beck, mitico fondatore del Living Theatre, di Samuel Beckett, di Jean Genet, di Eduardo De Filippo, di Lilla Brignone, di Paola Borboni, di Eugène Jonesco, di Alberto Moravia, di Salvo Randone, di Enrico Maria Salerno, di Stefano Satta Flores, di Giovanni Testori, mentre Gabriele D’Annunzio è oggetto di un articolo in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Altre ricorrenze, non solo luttuose, sono motivo di scrittura per Vincenzo Bonaventura: di Dario Fo viene celebrato il conferimento del Nobel, Konstantin Sergeevic Stanislavskij viene commemorato in concomitanza con il centenario della nascita del Teatro d’Arte di Mosca, mentre la pubblicazione del volume Aroldo Tieri, 50 anni di teatro offre lo spunto per redigere un breve saggio su di lui.
Da non trascurare poi, le “occasioni siciliane”, particolarmente care all’autore. La messa in scena a Messina di Improvvisamente l’estate scorsa con Rossella Falk nel 2005 non può certo passare inosservata, così come alcuni eventi di spicco a Taormina Arte: la prima del Sogno di una notte di mezza estate di Jérôme Savary nel 1990, le ripetute presenze taorminesi del regista russo Anatolij Vasiliev tra 1989 ed il 1994, la mostra fotografica dedicata a Giorgio Strehler nel 2007, il cui catalogo riporta uno scritto firmato da Bonaventura.
Un altro nutrito gruppo di presenze siciliane viene ricordato in Teatranti: Biagio Belfiore, mancato nel 1998, Giuseppe Fava, ucciso dalla mafia a Catania nel 1984, Beniamino Joppolo, di cui si ricorda la pubblicazione del primo volume del Teatro, Spiro Scimone e Francesco Sframeli, in occasione di uno dei periodici ritorni dei due artisti sui palcoscenici della loro Messina nel 2005. Un’unica intervista, quella a Luigi Squarzina, corona la raccolta perché racconta in breve quarant’anni di teatro. Per concludere un pensiero rivolto a due teatri: il Piccolo Teatro di Milano e lo Stabile di Catania, “un palcoscenico dal cuore siciliano”, laddove “palcoscenico terapeutico” è definito lo psicodramma, che assolve ad una delle funzioni liberatorie del teatro ed è l’ultima delle recensioni riportate nell’ampia panoramica.
Myriam Mantegazza
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