Marco Pozzi TRE DIALOGHI pp.104
Opera di self-publishing di Marco Pozzi, scrittore, saggista, fondatore e dramaturg della Compagnia i BenAndanti, nonché finalista del premio nazionale di drammaturgia della rivista «Sipario» edizione 2012 nella sezione opere a due personaggi con Trapasso fai da te, il volumetto unisce a questa pièce Il demonio e il papa ed a Manifesto senza qualità a formare i tre dialoghi da cui prende il titolo. È lo stesso autore a sintetizzare sul retro di copertina il contenuto dei tre testi: uno sul morire, su tecnica e medicina, e umanità; uno su moralità contro legalità, amori e stragi, da Fedor Dostoevskij fin dentro l'essenza del cristianesimo; uno sull'Europa e sull'euro, un fatto storico, politico, comico, sulla società. Trapasso fai da te, testo pubblicato anche dalla stessa rivista «Sipario» nel 2012 a titolo di riconoscimento a tutti i vincitori e finalisti, tratta della vicenda di una novantenne ricoverata in ospedale e sottoposta ad accanimento terapeutico da parte del medico che l'ha in cura. Da parte sua l'anziana signora, come dice il titolo, ha altri orientamenti e raggiunge il suo scopo, spiazzando l'esperto di ars medendi. Nel dialogo Il demonio e il papa il confronto dialettico è tra Stavrogin, personaggio de I demoni di Dostoevskij, ed il pontefice. Il bene e il male, il bianco e il nero si si scambiano osservazioni e carinerie, per scivolare a loro volta nel nulla, imprevedibilmente, ai lati di un leggio con il Vangelo, opera che nella pièce viene citata, baciata, abbracciata, scaraventata a terra, puntata contro l'avversario come un'arma or dall'uno, or dall'altro protagonista. Nel terzo ed ultimo dialogo, Manifesto senza qualità, i personaggi sono due funzionari dell'Unione Europea che hanno l'incarico di stabilire quali immagini imprimere sulle banconote dell'euro. In questo caso non si tratta di uno scontro come nei due dialoghi precedenti, bensì di una collaborazione tra due colleghi mossi dal comune intento di risolvere un arduo problema. «Però quanta fatica a trovare il modo perfetto per non dire nulla...» è la conclusione alla quale giungono una volta approdati con soddisfazione alla soluzione del rebus. Tre momenti, tre situazioni il cui significato è espresso dall'autore nella breve appendice in chiusura del volumetto, che ha tutta l'aria di un manifesto d'intenti: «...scoprire l'ovvio, render epico il banale ... la lirica nella pattumiera e la bellezza del low cost. Il resto è sbrodolarsi nel bavaglino. Astenersi perditempo, per pietà»
Myriam Mantegazza
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