di Giuseppe Verdi
direttore: Asher Fisch
regia e coreografia: Micha van Hoecke, scene e costumi: Carlo Savi
con Hui He / Gabriela Georgieva, Giovanna Casolla / Renata Lamanda, Walter Fraccaro / Francesco Anile / Kamen Chanev
Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma
Terme di Caracalla, dal 2 al 9 agosto 2011
Micha van Hoecke ha ripulito l'Aida di tutto l'ingombrante ciarpame degli allestimenti estivi all'aperto, sfruttando la bellezza delle rovine delle Terme di Caracalla che da sé suggestionano qualsiasi pubblico. Sobrie, finalmente, le coreografie. Unico neo, forse, l'eccessiva povertà del trionfo, quasi da tirannello di un paese minore, invece che di un Faraone, il quale si presenta perdipiù calvo, senza il copricapo con il cobra, simbolo dell'Egitto, e senza la barbetta di rito. A concertare l'insieme con uguale pulizia c'è Asher Fish: ma rischia di diventare astenia, una lettura senza emozioni della bellissima partitura. Per quanto si possa giudicare attraverso l'immancabile e disastrosa amplificazione. Il cast non è dei più desiderabili: esangue l'Aida di Hui He, poco eroico e di voce traballante il Radames di Walter Fraccaro, scialba e a livello di guardia l'Amneris di Giovanna Casolla, insignificante l'Amonasro di Alberto Mastromarino, impresentabile il Messaggero di Cristiano Cremonini, sbiadito Ramfis Rafal Siwek, di straordinaria e professionale esattezza invece la sacerdotessa di Nicoletta Curiel, e con lei il Re di Luca Dall'Amico.?Il successo comunque arride lo stesso a tutti.
Dino Villatico