Giovanni Paisiello
su libretto di Giuseppe Petrosellini
(tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais)
Versione ridotta per quartetto d'archi e pianoforte
Realizzazione in forma semi-scenica
PAOLO MASCARI Il Conte d'Almaviva tenore
FIORENZA MAIONE* Rosina soprano
WILLIAM HERNÁNDEZ Bartolo basso (buffo)
GIACOMO NANNI Figaro baritono
CARMINE GIORDANO Don Basilio basso (buffo)
JIANGCHEN HE* Giovinetto e alcade tenore
MARCO BARBON Lo Svegliato basso
ALESSIO FORTUNE EJIUGWO* Un notaro basso
* Allievi del Corso di Canto di WILLIAM MATTEUZZI
BRESLER QUARTET
Maria Diatchenko violino
, Chrystelle Catalano violino,
Maria Kropotkina viola
, Giovanni Inglese violoncello
ANGELO MICHELE ERRICO fortepiano e concertazione
CESARE SCARTON regia
SILVIA ALU' assistente alla regia
WILLIAM MATTEUZZI docente e coordinatore Progetto Opera Laboratorio
In collaborazione con il Teatro Coccia di Novara
Teatro dei Rinnovati 26 luglio 2019
Nel segno del rinnovamento voluto da Nicola Sani, anche la classe di canto tenuta da William Matteuzzi produce il suo saggio che è un coraggioso allestimento dell'opera di Giovanni Paisiello "Il Barbiere di Siviglia". Operazione riuscita soprattutto perché Matteuzzi mette in campo e quindi crea laboratorio del suo corso di canto, i suoi allievi; lo fa permettendogli di agire da professionisti in un ambito complicato come è quello della musica lirica e in particolare di quella barocca. L'opera di Paisiello che è ad oggi un allestimento raro, presenta tutta una serie di trame e tramette tipiche dell'opera buffa napoletana. Paisiello che sapeva ben volere al suo pubblico (e quindi sapeva farsi volere bene dal suo pubblico), crea un lavoro di enorme successo tant'è che anche Rossini ebbe non poche difficoltà nel mettersi al confronto con la commedia di Beaumarchais. La regia di Cesare Scarton è viva e rende la scena semi vuota un crogiuolo di movimenti. Lo fa con i colori dei costumi e lo fa con le attrezzerie sceniche per creare movimento, per dare cioè al capolavoro di Paisiello quella giusta dimensione lirica e buffa al contempo. L'operazione quindi del Maestro è quella di affidare ai suoi alunni e ai giovani protagonisti il senso di un laboratorio di creatività e di professionalità. In questo Matteuzzi è veramente bravo; sa di rischiare ma sa anche dare la giusta taratura a quello che potrà essere il futuro di ognuno di loro. Pertanto la bellissima voce di Paolo Mascari fa ben sperare in quella rara duttilità del bel canto che è oggi cosa rara. Fiorenza Maione si muove benissimo nei panni di Rosina prospettandoci un futuro di prima donna. Hernandez e Nanni fanno da mattatori nei ruoli più dinamici dell'opera e mostrano una buona padronanza della scena. Carmine Giordano, Don Basilio, è a suo agio nel ruolo di uno dei personaggi più difficili dell'opera. Bravi gli altri giovani interpreti. Professionale la concertazione di Angelo Michele Errico che dal suo fortepiano imbastisce l'intera trama musicale con il Bresler Quartett formato da giovani e brave interpreti. Insomma per dare quella giusta taratura ad un repertorio oramai raro come quello dell'opera buffa ci vuole chi sa insegnare e chi sa conoscere molto bene le dinamiche. William Matteuzzi è riuscito appieno nel suo lavoro di docente della Chigiana lavorando con duttilità e professionalità con i suoi giovani interpreti.
Marco Ranaldi