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Si è conclusa con grande successo la seconda edizione di Un anno da fiaba, la rassegna che invita le ultime generazioni a confrontarsi con la nostra tradizione teatrale, particolarmente  con quella del teatro musicale che, ritenuta a torto la più lontana dal gusto contemporaneo, è capace di entusiasmare gli studenti della scuola primaria come i loro nonni. L’importante è saper attingere al nostro patrimonio offrendo i capolavori più vicini all’immaginario infantile, che non sembra poi così cambiato. Abbiamo assistito all’ultimo spettacolo, quello serale che replicava le mattinate per le scuole, e con grande stupore abbiamo visto immortalato dalle foto, ancora una volta, il giovanissimo pubblico circondare e festeggiare in platea in questo caso la giovane protagonista della Cenerentola di Rossini. Merito del nostro grande pesarese, del ritmo incalzante della sua creazione, ma anche di un allestimento elegantissimo e lieve, capace di catalizzare l’attenzione anche di chi non ha in mano il libretto, e dell’età dei protagonisti, che si avviano a calcare con speranza e talento da vendere i nostri teatri. E pensare che si tratta di un allestimento spartano, che volutamente educa al risparmio energetico: gioca infatti tra luce e ombra, ricrea tutta la lievità settecentesca utilizzando esclusivamente le trasparenze ed il colore bianco, interpretando a perfezione l’estetica rococò. 

Regeneration Opera, questo lo scopo del progetto, con AMAT, che sta per Accademia Musica Arte Teatro, con il fermo coordinamento e l’esperienza di Costanza Renai e Francesca Lazzeroni, sostenuto tra gli altri dal Ministero della Cultura, supportato da Teatri di Siena e numerosi sponsor locali, dopo la prima senese si avvia a percorrere la strada che altri teatri sceglieranno, e ci auguriamo che si tratti di un percorso ricco di gratificazioni. Gli interpreti, italiani e non, sono stati scelti con la consulenza di Laura Polverelli ed altri professionisti che la città sembra avere il potere di produrre senza pause. La tenera Tamar Ugrekhelidze (non spaventatevi, dizione perfetta!) che sarà impalmata da Chengrui Li, già apprezzato nell’estate senese, inconfondibile per la vena comica, come le sorellastre, Alessia Attili e Saya Kamikubo, e il sornione Dandini, Andrea Ariano. Belle voci, grande disinvoltura in tutti gli interpreti. Non possiamo non citare la Unconventional Orchestra, qui diretta da Concetta Anastasi, che ha pochi anni ma una professionalità a tutta prova, e si sta facendo strada rapidamente. I tempi comici e patetici valorizzati al meglio dalla regia di Yuri Napoli, e dal maestro delle luci Pietro Sperduti, e la foto scelta per accompagnare questo pezzo con sintetica eleganza lo dimostra. E poi il vestito di Cenerentola, che scende dall’alto e illumina la protagonista con tante lucine come a Natale… posso dire che mi sono divertita più che a Covent Garden?

Annamaria Pellegrini