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DANGELOCANTABRUNI – di e con Nino D’Angelo

Nino D'Angelo Nino D'Angelo

di e con Nino D'Angelo
arrangiamenti e direzione dell'orchestra Enzo Campagnoli
regista assistente Gennaro Monti
aiuto regia Milly Ascolese
scenografie Imparato e figli
L'orchestra di diciassette elementi è composta da Aldo Ferrantini (flauto), Gianni Minale (sax e clarinetto), Gianfranco Campagnoli (tromba e flicorno), Francesco Izzo (trombone), Enzo Ciccarelli (violino di spalla), Francesca Strazzullo (violino I), Marzia De Biase (violino II), Annarita Di Pace (violino II), Annamaria Puggioni(viola), Gabriela Ungureanu (violoncello), Francesco Ponzo (chitarra I e bouzouki), Emanuele La Rosa (chitarra II e mandolino), Enzo Grimaldi(pianoforte), Massimo Gargiulo (tastiere), Guido Russo (basso elettrico), Luigi Fiscale (batteria) e Alfonso Pone (percussioni).
Teatro Trianon Viviani – Napoli 17 marzo 2019

www.Sipario.it, 20 marzo 2019

"Uno spettacolo per il Trianon, uno spettacolo per Napoli", questo è "Dangelocantabruni": un meraviglioso e zelante omaggio a Sergio Bruni, uno dei più importanti e noti cantautori della musica napoletana, veterano del celebre "Festival della canzone napoletana".
Nino D'Angelo, amato e osannato dalla sua città, e dai suoi cittadini nel mondo, mette in scena un suggestivo tributo a Bruni, che fu suo idolo, maestro e mentore in giovane età. Un palco rotante nella prima parte dello spettacolo, sapienti giochi di luci e piccoli accorgimenti scenografici (ma essenziali per raccontare l'arte e i luoghi di Bruni), e lo spettacolo prende magicamente forma; il tutto meravigliosamente contornato dai sapienti arrangiamenti scritti e diretti dal maestro Enzo Campagnoli, e da un'orchestra composta da ben diciassette elementi. Il contenitore? Il celebre e affascinante teatro alle pendici di Forcella, attuale casa di Nino D'Angelo che ne è direttore artistico: il Trianon, il "Teatro del Popolo" napoletano; dedicato dal 2006 in poi a Raffaele Viviani e che fu inaugurato nel 1911 proprio da uno dei suoi figli più preziosi, nella maschera del celebre Felice Sciosciammocca: Vincenzo Scarpetta, figlio del grande Eduardo Scarpetta. Basta restare in silenzio nel Trianon, osservare il sipario e l'ombra di quelle mura tutelate dall'UNESCO, per sentire l'eco di grandi come Totò, De Filippo, Taranto, Viviani, ecc.
Nino D'Angelo, oltre a riproporre i brani dell'artista partenopeo, eroe di guerra e "pari di Frank Sinatra" (come sostiene D'Angelo), racconta le sue esperienze dirette con Bruni, esilaranti, suggestive e affascinanti, grazie anche alla caratterizzazione che D'Angelo ha voluto inserire ai suoi racconti rifacendosi ai "modi di fare" che il maestro aveva: preciso, elegante, taciturno; "dalle lunghe pause", quelle "pause" che caratterizzano spesso i grandi artisti, riflessivi, cauti e innamorati della propria arte ... come era, per esempio, Eduardo De Filippo.
Oltre al celebre dono canoro che D'Angelo ha palesato negli anni, soprattutto da quando ha sfruttato magistralmente la sua evoluzione stilistica (senza mai rinnegare però il suo passato dal biondo caschetto), si rivela un vero e proprio intrattenitore, comico mattatore, dal napoletano più stretto ... che lo rende così universale. Il pubblico, infatti, in tutte le sue sfaccettature, non lo ha smesso mai di osannare, nemmeno per un attimo ... ed egli, da parte sua, non l'ha deluso minimamente; nemmeno sottraendosi ai personali saluti che a fine spettacolo ha voluto dedicare personalmente a tutti dal camerino.
In conclusione la romantica e incantevole esecuzione dell'unico suo brano tra un lungo repertorio firmato Bruni: "O' pate", dall'album "'O schiavo e 'o rre"; brano struggente dedicato alla figura del papà ... in questo caso ad un "padre d'arte". "O pate è 'o pate, nun se po lamentà maje cu nisciuno, adda fà sempe 'o forte, adda fà 'o pate! È capo ma nun sape cumannà".
"Dangelocantabruni" è un'esclusiva del Trianon Viviani. Un vero peccato. Perché i teatri d'Italia avrebbero davvero bisogno di riscoprire spettacoli come questi. Vere perle. Ricchi di arte, parole, passione, grandi poesie, grandi composizioni, e grandi personaggi che non devono essere dimenticati. E l'importante missione di incantare con parole e musica, è indiscutibile, tocca, in fine, sempre alla grande tradizione.
Se riproposto al Trianon è assolutamente da raggiugere e vedere ... oltretutto in una delle città più belle del mondo: Napoli.

Valerio Manisi

Ultima modifica il Martedì, 26 Marzo 2019 09:24

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