Spettacolo di musica e teatro di Nino D'Angelo
Musicisti Mena Casoria, Vittorio Cataldi, Massimo Gargiulo, Francesco Ponzo
Attori/cantanti Antoine, Milly Ascolese, Salvatore Benitozzi, Mario Ciervo,
Rossella De Blasi, Angelo Laurino, Consiglia Loren, Michele Paolella
Scene Tiziano Fario,
Costumi Francesca Romana Scudiero
Disegno luci Massimo Tomasino
Coreografie Enzo Castaldo
Collaborazione musicale Agostino Mennella e Massimo Gargiulo
Produzione Andrea Massaro | organizzazione generale Enzo Maresca
Napoli, Trianon-Viviana dal 2 al 11 dicembre 2016
Quello che sicuramente si evince dallo spettacolo di Nino D'Angelo "Io senza giacca e cravatta", in scena al Teatro Trianon-Viviani di Napoli, senza alcun dubbio è il grande affetto che il suo pubblico ha per lui, oggi più di ieri. E questo vuol dire tanto per un attore-cantante che si è sempre dichiarato più vicino alla gente che allo star system ed ha sempre difeso le sue origini umili. Una storia travagliata quella del teatro pubblico che si trova a Forcella un quartiere "difficile" nel cuore della città che da poco ha avuto una manutenzione ordinaria e straordinaria, con la realizzazione di importanti lavori di adeguamento grazie all'intervento della Regione, dopo tante peripezie, e che debutta proprio con lo spettacolo di musica e teatro di Nino D'angelo. Come ha detto l'attore e neo direttore artistico, dopo l'esperienza dal 2006 al 2010, durante la conferenza stampa che ha preceduto lo spettacolo, lui ce la metterà tutta ma non può farlo da solo, c'è bisogno di una volontà ampia che parta dalle istituzioni e poi abbracci i vari enti. Qualcosa si è mosso e si spera possa continuare: se si pensa che circa un anno fa il teatro era all'asta un piccolo miracolo è già avvenuto. Ora tocca a tutti fare la propria parte!
D'Angelo ha scritto questo spettacolo dopo che una notte, volendo mostrare al compianto cantante Lucio Dalla San Pietro a Patierno, il quartiere dove è cresciuto, fece un'amara scoperta ovvero che la casa della sua infanzia non c'era più. Infatti: "Le crepe del tempo l'avevano demolita con tutte le immagini dei miei affetti speciali che, per un attimo, demolirono anche me e la mia memoria". Così decise di fermare quei ricordi e quelle immagini con una rappresentazione in musica e prosa.
Il ritmo, come i passi di un uomo in maschera che irrompe sulla scena ogni tanto, è lento perché i ricordi pesano e danno la gravezza, l'affanno degli anni che dividono dall'episodio che la memoria propone in quel momento. Il D'Angelo attuale è stanco, pensieroso, riflessivo; osserva il suo passato, o gli squarci di esso che ha voluto inserire nello spettacolo, e li esamina con gli occhi di oggi ma con il cuore del ragazzo semplice di un tempo. A narrare la voce fuori campo dell'attore, che si alterna a quella in scena degli attori che, insieme al regista, si cimentano nella prova generale dello spettacolo. Lo show è un insieme di racconti e canzoni, con simpatiche coreografie, che ripercorrono un cammino artistico e personale, le musiche caratterizzano un popolo, quello napoletano, ancorato alle tradizioni e fiero di essere tale. Ecco allora il ricordo del nonno amante della canzone napoletana che lo aveva "battezzato" a quel mondo, quello del padre un po' meno convinto della carriera artistica, infatti voleva diventasse un bravo "scarparo" attività molto in voga nel suo quartiere. Poi le prime esibizioni, i primi successi e le menzioni dei grandi che non ci sono più ma che hanno rappresentato un punto di riferimento per la sua carriera: Viviani, Totò, Eduardo e tanti altri. Di Sergio Bruni e Mario Merola, poi, ha raccontato simpatici aneddoti che ha vissuto con loro. Di Bruni, inoltre, ha cantato "Carmela" con una coreografia minimale di un "vico" avvolto nel buoi con tre finestre bianche accese ed un uomo che canta la serenata chiedendo alla sua amata "astrigneme int'e braccia pe' stasera". A Pino Daniele ha dedicato "Napul'è" interpretata in modo struggente e poetico. Un plauso anche agli attori, tutti giovani, che hanno accompagnato il protagonista sul palco, sia canoramente che per la prosa classica che ricorda il teatro che fu: i musicisti Mena Casoria, Vittorio Cataldi, Massimo Gargiulo, Francesco Ponzo e gli attori/cantanti Antoine, Milly Ascolese, Salvatore Benitozzi, Mario Ciervo, Rossella De Blasi, Angelo Laurino, Consiglia Loren, Michele Paolella.
Simona Buonaura