Concerto
Direttore Juraj Valčuha
Direttore Dipartimento Ricerca e Comunicazione Dinko Fabris
Musica C. Nielsen, I. Stravinskij
Con l’Orchestra del Teatro di San Carlo
Programma
Igor Stravinskij, Pulcinella suite (1922, revised 1949)
Carl Nielsen, Sinfonia n. 4 op. 29 “L’inestinguibile”
Registrato dal vivo l’8 gennaio 2021
Disponibile tramite biglietto sul sito del San Carlo dal 12 al 31 marzo 2021
Questo concerto del San Carlo ci trasporta in giro per l’Europa, da Napoli, fino a Parigi, in compagnia delle note musicali di Nielsen e Stravinskij, in un viaggio che nasce anche dalla collaborazione con l’arte della danza. Infatti la prima parte è dedicata alla suite Pulcinella, che deriva dall’idea di Djagilev, noto direttore dei Balletti Russi, famosissimi e di grande successo in tutto il continente europeo intorno agli inizi del Novecento. Djagilev cercava infatti ispirazione nella città di Napoli per creare, realizzare un nuovo balletto incentrato sulla storica e tradizionale figura della maschera di Pulcinella e per questo si era recato nella sua città natale, così legata nella sua cultura a quest’immagine popolare, ma anche di interesse colto, in modo da carpirne i segreti e lasciarsi ispirare nella produzione della sua nuova opera. Il direttore dei Ballets Russes si fece consegnare così le musiche originali di quella che poi sarebbe diventata la suite, che si pensava in origine fossero tutte di Pergolesi (in realtà c’erano anche parti di altri autori settecenteschi) e le consegnò a Stravinskij, il quale non subito si convinse nell’utilizzarle. In seguito, però, venne fuori un balletto che aveva anche dei cantanti a rendere migliore lo spettacolo. Il musicista estrasse così, nel 1922, otto movimenti senza cantanti dalla partitura originaria del balletto. Il risultato sarà una svolta estetica che il compositore opererà all’interno della sua produzione in senso neoclassico che gli permetterà di restare nel suo tempo, guardando però anche all’armonia dell’epoca classica. Molta Napoli è presente all’interno di questa musica, come la tarantella, così come è presente anche un grande impatto di novità. Tutto il racconto introduttivo lo dobbiamo al direttore del Dipartimento Ricerca e Comunicazione Dinko Fabris, che poi lascia la parola alle note. Nella seconda parte, quella di Nielsen, risentiamo tutto il terrore del periodo della Prima Guerra Mondiale, che però vede anche una forte dose di ottimismo che ritroviamo nello stesso titolo L’inestinguibile: come la vita, anche la musica è inestinguibile e anzi è la giusta forza per trovare uno scopo nella vita stessa, una voglia di andare avanti e di aggrapparsi a qualcosa nell’esistenza. Tardo romantico e pieno di alternanza di movimenti allegri, allegretti, moderati e andanti, si notano caratteristiche dello stile compositivo del musicista che anticipa la rivoluzione musicale di ritmo e forza espressiva e dinamica che avverrà in Russia di lì a poco. Insomma l’orrore e la paura della guerra, quasi capace di rievocare i bombardamenti, contrapposta poi allo slancio vitale e alla forza che la vita stessa non permette di estinguere. Come nel mito di Orfeo, che crede inizialmente di poter salvare la sua Euridice dalla morte grazie alla sua musica, così anche qui il compositore vuole rappresentare quella stessa musica capace di ridonare la vita. Sarà forse un’illusione, ma ci permette di condurre un’esistenza migliore. Finché c’è musica, insomma, c’è anche la vita.
Francesca Myriam Chiatto