Opera in quattro atti
Di W. A. Mozart
Regia David McVicar
Arrangiamento Faber Music Ltd
Direttore musicale Sir Antonio Pappano
Libretto Lorenzo Da Ponte
Con Coro e Orchestra della Royal Opera House
Direttore Ivor Bolton
Direttore coro Renato Balsadonna
Scene Tanya McCallin
Luci Paule Constable
Disponibile tramite ticket sul sito della Royal Opera House
Le nozze di Figaro è una delle opere più famose di Mozart, oltre che la prima sua collaborazione con Lorenzo Da Ponte che ne scrisse il libretto. È tratto da un’idea ripresa da Pierre Caron de Beaumarchais, famoso drammaturgo francese vissuto nel Settecento, la cui opera fu però bandita da Vienna, in quanto censurata ed evitata a causa dei suoi contenuti considerati in un certo senso provocatori. L’opera tradotta in italiano dallo stesso Da Ponte che poi ne scrisse il libretto, invece, ebbe poi grande successo e d’altronde la lingua ufficiale della lirica per molti resta sempre quella italiana. Il regista di questa rappresentazione, David McVicar, sceglie di ambientare l’azione in un castello del 1830, scandagliando i conflitti di classe e le controversie politiche che in quegli anni alimentavano rivoluzioni e scontri, coniugando la trama che attraversa l’opera dell’originale commediografo francese, con la tradizionale umanità e l’arguzia che invece è insita nella resa di Mozart e Da Ponte. Questo lavoro resta sicuramente uno dei più amati, se non il più amato del compositore. Le arie famose, passano dall’ironia, alla felicità, all’intensità ed all’emotività che suscitano nello spettatore che fruisce un contenuto indubbiamente impegnativo, data anche la durata di circa tre ore, ma altresì di alta qualità. La registrazione dal vivo è del 2015 e il testo rimane tutto italiano, con la possibilità, essendo la realizzazione inglese, di usufruire di sottotitoli. Dal melodramma italiano caratterizzato dall’unione di letteratura, poesia, musica e testo teatrale, deriva la tradizione nazionale di opere dai tratti spesso particolarmente cupi e tetri, considerando anche l’epoca di composizione che si avviava verso il periodo romantico della cultura e delle argomentazioni tematiche sentimentali, ma le stesse opere erano poi particolarmente intense e coinvolgenti. È una vicenda d’amore e di follia, di continua e serrata contrapposizione visiva e caratteriale di uomini e donne, di passione travolgente che alterna vicende drammatiche a vicende comiche ed in cui i personaggi di più bassa estrazione sociale dimostrano poi una più alta intelligenza, dignità e capacità dei loro padroni al potere. Secondo alcuni critici, infine, tutta la storia sarebbe il racconto della metafora delle varie fasi dell’amore, attraverso le emozioni più felici e premature, fino alla maggiore consapevolezza.
Francesca Myriam Chiatto