Lustige Oper in drei teilen
musica: Paul Hindemith
interpreti principali: Gun-Brit Barkmin, Wolfgang Holzmair, Jon Ketilsson, John Bellemer
direttore d'orchestra: Bruno Bartoletti
regia, scene e costumi: Pier Luigi Pizzi
Ancona, Teatro delle Muse, dal 25 al 29 gennaio 2008
La novità del giorno, ad Ancona, è un'opera di Paul Hindemith che in realtà esiste da ben ottant'anni. Novità comunque, perché proprio questo è il suo titolo, Neues vom Tage; ma soprattutto perché in Italia fino all'altra sera, quando ha aperto la stagione del Teatro delle Muse, non era stata mai rappresentata (quella proposta a Napoli nel 1955 fu una revisione piuttosto innovativa rispetto all'originale, anche se firmata dallo stesso autore che per l'occasione salì sul podio del Teatro San Carlo). Ma novità è un po' anche perché vi si trattano temi oggi forse più attuali di quando l'opera vide la luce: la crisi di coppia, certe vocazioni allo scandalo, l'informazione, certe situazioni da Grande fratello.
Intendiamoci, tutto accade senza prendere mai sul serio quei problemi, con la superficialità dettata dal puro divertimento, senza pretese moralistiche, ma come sketch da cabaret. E la regia di Pier Luigi Pizzi si è riferita costantemente, sia pure con un contributo di spigliatezza e con arricchimenti scenografici di rara eleganza, alle idee di partenza dell'autore del testo, Marcellus Shiffer. La vera fortuna di quest'opera, salutata alla fine da dieci minuti di applausi, è che scorre sulle note di una partitura geniale, al punto da indurre quasi a ritenerla un po' sprecata per un soggetto così esile. È sì percorsa da sussulti che denotano un sottofondo di ironia e non mancano di sberleffi; può mescolarsi da un momento all'altro a elementi jazzistici, per esempio, ma riserva an- che fasi importanti degne di un'opera drammatica, duetti pregevoli pieni di lirismo, cori affascinanti, arie intense. Fra il secondo e il terzo atto c'è un interludio di grande originalità affidato a tre pianoforti che, anche quando i personaggi rientrano in scena, proseguono le loro volute seguiti prima dalle trombe e poi da tutta l'orchestra in un contrappunto degno del più puro barocco.
Un'altra caratteristica di Novità del giorno è che qui Hindemith, più di quanto non sappia fare altrove, riesce a 'liberare' il canto, pur mantenendo esemplari la qualità e l'originalità dello strumentale. Tutto questo per raccontare la storia di due coniugi appena tornati dal viaggio di nozze e a cui non serve più di qualche minuto per scoprire di non essere fatti l'uno per l'altro. Per divorziare si rivolgono a un'improbabile agenzia che, in funzione di un pretesto ufficiale, inscena falsi tradimenti. I due ne combinano di tutti i colori. Ci ripensano, vorrebbero tornare insieme, ma l'ingranaggio è ormai inarrestabile e la separazione inevitabile.
Sul podio della Filarmonica Marchigiana era Bruno Bartoletti, a cui va riconosciuta una notevole, illuminata confidenza con la musica di Hindemith. Il direttore ha confermato questa e tutte le altre sue doti, ottenendo il meglio, dall'orchestra, dall'eccellente coro lirico 'Vincenzo Bellini' e dai cantanti. Questi erano, in ordine di merito, il soprano Gun-Brit Barkmin, il tenore Jon Ketilsson, l'altro soprano Katharina Peetz, l'altro tenore John Bellemer e il baritono Wolfgang Holzmair.
Virgilio Celletti
Sul teatro musicale del compositore tedesco, trascorso per fasi e aggiornamenti stilistici, i pareri di dottrina e musicofili sono divisi. Un autentico Maestro quale Franco Serpa dice: «Tra le dieci opere (a parte i balletti) che ha scritto in quarant' anni, tra il 1921 e il 1961, c' è un solo risultato fermo e definitivo? Chi sta scrivendo qui dice di sì e crede che il gelido, fosco Cardillac e il grave Mathis der Maler dovrebbero essere a noi familiari e presenti: ma in effetti non sono, anzi gli insofferenti e gli ostili alla musica di Hindemith, e soprattutto alle sue opere, sono sempre numerosi e decisi». Io sono portato a vedere il capolavoro nell' atmosfera conturbante della Sancta Susanna del 1921, la storia dell' estasi di una monaca la quale giunge alla follia del congiungimento carnale col ligneo Crocifisso, musica di torbido e potente stile tardo-romantico densa di effluvî notturni della natura. Novità del giorno vi sta agli antipodi per peculiarità e per valore: nel senso che capolavoro non è alla stregua dei presupposti estetici secondo che è composto, ossia capolavoro è in via indiretta. Il soggetto, di viva attualità sociale, è una commediola di cabaret, e a un autore di cabaret, Marcellus Schiffer (1892-1932) infatti si deve. Dobbiamo riassumerlo per render comprensibile il tutto. Una coppia torna dal viaggio di nozze e immediatamente le meschinità della vita quotidiana fanno emergere i mutui egoismi e la mutua ostilità. I due decidono subito di divorziare. Manca una causa di separazione, talché debbono rivolgersi a un improbabile «Ufficio per gli Affari della Famiglia». IL titolare crea la causa seducendo di volta in volta le mogli delle coppie che gli si rivolgono: e così ha già fatto con la signora M., amica dei nostri coniugi. La signora Laura ne riceve l' invito a un appuntamento al museo, nella sala della Venere di Milo: lì incomincia a copulare col signor Hermann finché non giunge il marito che s' ingelosisce e frantuma la statua nel tentativo di uccidere il professionistico rivale. L' appuntamento successivo è in un albergo. Laura ha prenotato la sala da bagno e declama la bellezza dello scaldabagno. Arriva Hermann che, innamorato, vorrebbe entrare anch' egli nella vasca. In quella sopraggiunge la M.: ne nasce uno scandalo che coinvolge tutto il personale dell' albergo e finirà sui giornali. Intanto il marito è in prigione. Quando esce, con la libertà condizionata, è rovinato per l' immenso risarcimento da atto illecito e le altre spese che deve pagare, per cui non può nemmeno portare avanti il divorzio. Ma anche l' enormità della distruzione della Venere lo porta sul giornale: la sua celebrità gli fa offrire dagl' impresari contratti favolosi perché riviva in pubblico la sua vicenda. I coniugi la recitano in teatro dopo 550 rappresentazioni a Chicago e Sidney, e qui, ormai ricchissimi, si sono abituati l' uno all' altra e non vorrebbero più divorziare. Il pubblico glie l' impedisce: sono per gli altri fissati per sempre nell' immagine della coppia in procinto di divorzio, non possono più vivere per sé. La conclusione super-pirandelliana mostra quanto Pirandello fosse a quell' epoca penetrato persino nel cabaret berlinese. Hindemith avvolge il canto straniato o il declamato dei protagonisti in un' inflessibile macchina di contrappunto dissonante, una sorta di escrescenza tumorale contrappuntistica che attinge con tedesca testardaggine il sommo del grottesco: il che viene raggiunto anche attraverso una ulteriore sfacciata contrapposizione di forme e stili, e registri stilistici, alti e infimi, dalla Fuga alla canzonaccia. In questo senso Novità del giorno è un nec plus ultra, coi personaggi ridotti a ridicole marionette stritolate dal congegno contrappuntistico, da un' orchestrazione insieme comica e accademica, dall' accumularsi di dissonanze. Quest' Opera è dunque un punto fermo nella Storia musicale del Novecento ed è atto di coraggiosa innovatività da parte del teatro di Ancona il riproporla: con successo strepitoso. Artefice del quale è in primo luogo il maestro Bruno Bartoletti, che riesce a studiare e memorizzare l' infernale partitura e la concerta con finezza estrema e mai un istante ove la tensione s' allenti. E in secondo Pier Luigi Pizzi, autore d' un allestimento sapiente nell' ambientazione e fantasioso nelle successioni cromatiche degli sfondi. In due scene capitali campeggia una striscia verticale con la svastica, la quale svastica solo quattro anni dopo avrebbe posto fine a siffatto «bolscevismo culturale».
Paolo Isotta