Imaginarium Ensemble
Erico Onofri violino, direttore
Alessandro Palmieri violoncello
Simone Vallerotonda arciliuto, tiorba
Federica Bianchi clavicembalo, organo
Bologna Festival, Oratorio di San Filippo Neri, Bologna 27 ottobre 2022
Il concerto Seicento dell’Imaginarium Ensemble con il violinista Enrico Onofri anche in veste di direttore ha chiuso la sezione Il Nuovo l’Antico della stagione 2022 del Bologna Festival. La parola al violino nell’età del barocco, virtuosismo strumentale italiano attraverso il seicento, epoca di grande fermento che vide gli strumenti musicali diventare protagonisti e non più solo accompagnamento alle voci e al ballo. Col barocco e soprattutto nel seicento vengono scritti e stampati brani espressamente dedicati in particolare al violino, che da strumento di supporto al canto inizia ad essere valorizzato ed usato in tutta la sua potenzialità espressiva e virtuosistica, un canto senza parole che esprime immagini e passioni. Il violinista Enrico Onofri alla direzione del suo Imaginarium Ensemble, fondato nel 2002, ha proposto un itinerario ragionato e appassionante che grazie alla nuova generazione di compositori del seicento si è addentrato nel territorio della sonata a violino solo. Questo concerto cameristico è stato un viaggio tra le note nell’intimo di un genere che dal primo barocco assume una fisionomia stabile. I quattro eccellenti strumentisti sono stati guidati da un filo invisibile che, sostenuto dal direttore, ha permesso loro di incontrarsi in un flusso unico di comunicazione. Con le musiche di Kapsberger, Virgiliano, De Selma y Salaverde, Marini, Fontana, Uccellini, Taegio, Mealli, Montalbano, Stradella i musicisti hanno agilmente presentato una raccolta che ha suggellato la sperimentazione formale ed espressiva del diciassettesimo secolo. Percorrendo questo panorama della sonata per violino solo ne hanno sottolineato il cromatismo altamente espressivo attraverso un nuovo catalogo di affetti, un nuovo vocabolario musicale dispiegato da compositori che attraverso il violino hanno stabilito un sfaccettato viaggio nella sperimentazione musicale affidata a questo strumento. Sono state esplorate le meraviglie dei primi virtuosi di questo strumento e in particolare la grande maestria e la nitida articolazione del fraseggio musicale del violinista hanno dimostrato la cantabilità della sonata, che ha raggiunto vette di lirismo espressivo non meno che momenti di essenzialità meditativa. Il percorso cronologico ha affiancato diversi colori musicali e grazie a questa scelta è stato rappresentato un viaggio non solo nel tempo, ma anche nella geografia della penisola attraverso Venezia, Milano, Bologna, Roma e Palermo, percorsa da un’unica lingua musicale.
Giulia Clai