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TIROMANCINO IN CONCERTO

TIROMANCINO IN CONCERTO. Foto Francesco Bettin TIROMANCINO IN CONCERTO. Foto Francesco Bettin

Ho cambiato tante case tour 2022
con Federico Zampaglione, voce e chitarre, e Antonio Marcucci, tastiere, Francesco Stoia, basso, Marco Pisanelli, batteria
Produzione Trident Music
Padova, Gran Teatro Geox, 19 marzo 2022

www.Sipario.it, 21 marzo 2022

Il sipario si apre simbolicamente su una serie di strumenti coperti da dei lenzuoli bianchi, che è tempo probabilmente di levare, e “ricominciare a fluire”, per dirla proprio alla Tiromancino. Due parole giusto per entrare nello spirito e si inizia. Presente, costante col suo pubblico, il progetto di Tiromancino alias Federico Zampaglione ha una sua prerogativa che lo rende interessante, a mio parere, più di molti altri suoi colleghi musicisti, ed è quell’impegno coerente sostenuto grazie a una passione unica per la musica, percepita numerose volte anche durante il suo live, visto a Padova al Gran Teatro Geox. Grazie ai suoi racconti anche privati che parlano di musica e sola musica, che incominciano da quando il musicista, anzi, “er musicista”, come un titolo del suo brano omonimo del 2021, imbraccia la chitarra, sua “amante, sorella, moglie”, fidatissimo strumento che col tempo è un tutt’uno con l’artista. Zampaglione, in giro con “Ho cambiato tante case tour” regala due ore e un quarto di raccontini brevissimi, introduzioni, ma soprattutto molta musica, senza perdersi mai. Un sound trascinante quello del cantante e autore romano, accompagnato da un band di ottimo livello assolutamente registrata, molto in linea l’uno con gli altri. Ventiquattro brani che pescano dalle sue diverse e tante produzioni, con brani importanti e di successo fin dall’inizio, senza aspettare la parte finale come avviene spesso. Si inizia con “Ho cambiato tante case” ed “Eccoci papà”, che cade a fagiolo essendo proprio la sua festa il 19 marzo. Due brani tratti dall’ultimo album che porta anch’esso il titolo del tour, ai quali segue un omaggio alla madre, mancata qualche anno fa, alla quale invia un bacio “è lassù, mi guarda”. E’ la volta di “Immagini che lasciano un segno”, altro grande omaggio familiare pensato per Linda, la figlia avuta da Claudia Gerini, della quale è papa affettuosissimo. Una canzone, questa, che sa come le due precedenti arrivare al cuore, “tu che della mia esistenza sei l’essenza”, e che è allegra, invitante al nuovo scorrere della vita. Ma arrivano presto anche gli altri successi come “Per me è importante”, la roboante e molto country, con tanto di esibizione aggiunta,“La descrizione di un attimo”, e “I giorni migliori”, canzoni scritte da qualche anno ma che hanno il sapore, il gusto di una bella musica che abbraccia tutti. “Non bisogna mai dimenticarsi dei giorni migliori” dice Zampaglione, anche di fronte a tutto quello che succede, ed è appunto un invito a vivere nelle cose belle che ognuno può vivere o aver vissuto e riuscire a portarle avanti. Le luci sul palco disegnano fascie colorate da classico concerto rock, che si avventura nei cuori e nelle menti del pubblico accorso numeroso. Amicizia, amore, anche ambiente i temi trattati nelle canzoni, sui quali Tiromancino non manca certo di affiancare un sound malleabile, che rispecchia e confronta pop, rock, country, con uno stile pulito, passionale. “DI pianeta ne abbiamo uno solo, dobbiamo stare molto attenti” è il monito che anche lui lancia dal palco agli spettatori, ed è uno dei punti dove, naturalmente, la musica incontro lo spirito di chi la ascolta e, dal vivo, la guarda, una delle energie che contribuiscono a farsi forza e a reagire tutti uniti, anche se la musica sembra sempre e solo divertimento. La lista delle canzoni continua, si susseguono “Imparare dal vento”, una cover di Eric Clapton (“Key to the highway ”in un momento salottiero, con delle poltrone installate sul palco, così per “un momento intimo come a casa quando gli amici ti vengono a trovare”. E via via, “Finchè ti va”, “Domenica”, “Piccoli miracoli”, “Dove tutto è a metà”, “Cerotti”, “Un tempo piccolo” ricordando Franco Califano, “Com’è profondo il mare”, ondeggiando e invitando il pubblico a farlo, sulle note di Dalla. E’ ormai l’ultima parte del concerto ma Zampaglione e i suoi non mollano, semmai sono più lanciati e a loro agio in “Vento del Sud”, “Amore impossibile”, e su un brano dei Dire Straits, “Brother in arms”, cantata e suonata con pathos, e alle spalle sulla scenografia trionfa la bandiera della pace, sempre più auspicata in un momento storico come questo. Un brano intenso, dove la chitarra elettrica (che anche Zampaglione sa suonare benissimo, da amica fraterna) prende possesso della scena. Si chiude con gli ultimi brani, Noi caso mai”, “Sale, amore e vento” e i tanto attesi “Due destini”.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Domenica, 27 Marzo 2022 17:14

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