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Il duo Ale e Franz torna in teatro con uno spettacolo delizioso, Comincium, che si distanzia di netto da ciò che si è abituati a vedere nelle loro partecipazioni televisive. Cadono, difatti, gli stereotipi comici della coppia basati esclusivamente sulla dinamica dell’equivoco, dell’intelligente che resta vittima dello stupido sulla falsariga di Stan Laurel e Oliver Hardy.
In teatro, Ale e Franz si esprimono in modo più approfondito, attento, cercando di giocare su temi di interesse sociale. Più che di scenette, Comincium è uno spettacolo composto da due atti unici: uno sul politically correct, le sue conseguenze nefande per il vivere quotidiano ormai permeato da stereotipi fasulli privi di contenuto; l’altro sulle dinamiche fruste delle serie televisive con le quali il pubblico viene investito in modo massiccio e, talvolta, anche violento. E, per concludere, un breve sketch dove i protagonisti interpretano due vecchietti, braccati dagli acciacchi dell’età, alle prese con le comunicazioni che lo Stato invia e di difficile interpretazione per chi è avanti negli anni: occasione, quest’ultima, che ben si è prestata a un florilegio di battute e situazioni che hanno mandato il pubblico del Parioli in visibilio, tanta è la bravura degli interpreti nella gestione dei tempi comici e per la perfetta sintonia recitativa.
Ma per i due atti unici, la comicità sgorga da dinamiche diverse: un ribaltamento della logica comune, denunciata per quello che è e semplicemente mostrata nella sua assurda oggettività. Niente battute surreali, ma l’evidenza di un fatto che è sotto gli occhi di tutti. Un esempio: nell’atto sul politically correct, Francesco Villa (Franz) si rivolge ad una tabella degli orari dei trasporti alla quale fa notare l’insensibilità di Alessandro Besentini (Ale) sull’ecologia e la salvaguardia dell’ambiente. Dopo aver osservato, incredulo, il compagno di scena per qualche istante, Ale domanda: “Che dicono gli orari del bus”?
Giocata sull’equivoco, il ritardo nell’arrivare allo scioglimento di una situazione narrativa che poi si conclude tradendo le attese del pubblico e ogni logica del racconto, è la comicità dell’atto unico dedicato alle intricate storie d’amore e di tradimento tipiche da fiction televisiva. Qui Ale e Franz s’incontrano in un parco. Entrambi hanno un appuntamento che, si scoprirà, essere con la stessa persona: la figlia di Ale che a sua volta è la fidanzata di Franz. Ad arricchire il tutto, un’intricata storia di tradimenti complicata dagli equivoci che la coppia innesca e alimenta nel disperato tentativo di risolvere una questiona spinosa e imbarazzante: la presunta liaison di Ale con l’amica di sua figlia rimasta in cinta.
Comicità che vuole raccontare il nostro tempo, mostrandone gli aspetti ridicoli, assurdi, irragionevoli, banali, stereotipati e dei quali non ci accorgiamo. Comincium non è il solito spettacolo di cabaret, ma vera commedia umana, divertita, a tratti sorniona, mai cinica, intrisa di raffinata intelligenza.

Pierluigi Pietricola