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CASANOVA – regia Fabio Condemi

"Casanova", regia Fabio Condemi "Casanova", regia Fabio Condemi

Fabio Condemi / Fabrizio Sinisi
Di Fabrizio Sinisi
liberamente ispirato a Storia della mia vita di Giacomo Casanova
Regia Fabio Condemi
Con Sandro Lombardi
e con (in o.a) Marco Cavalcoli, Simona De Leo, Alberto Marcello, Betty Pedrazzi
per la prima volta in scena Edoardo Desana
scene e drammaturgia dell’immagine Fabio Cherstich
Costumi Gianluca Sbicca
disegno luci Giulia Pastore
musiche e sound design Andrea Gianessi
assistente alla regia Andrea Lucchetta
assistente scenografo Andrea Colombo
assistente costumista Eleonora Terzi
direttore di scena e capo macchinista Enrico Ghiglione
capo elettricista e datore luci Filip Marlocchi
Fonico Andrea Gianessi
Attrezzista Benedetta Monetti
sarta di scena Lucia Menegazzo
Scene Laboratorio Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Costumi Farani Sartoria Teatrale
Calzature Calzature Pedrazzoli – C.T.C. srl
Parrucche Audello Teatro
foto di scena Luca Del Pia
Produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Compagnia Lombardi Tiezzi
partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco – Clinica Moncucco e Clinica Santa Chiara
si segnalano luci strobo, scena di nudo integrale
Teatro Astra, Torino 18 > 23 marzo 2025 

www.Sipario.it, 25 marzo 2025

Uno spettacolo che stimola l’immaginazione, anzi fa di meglio: la nutre, attraverso un impianto scenico che è meglio di un tableau vivant. Casanova di Fabrizio Sinisi, liberamente ispirato a Storia della mia vita di Giacomo Casanova, è una vera opera d’arte, nel senso più ampio: del dialogo tra teatro (letteratura, filosofia) e arti figurative. La narrazione procede cadenzata da avvicendamenti scenici: evoluzioni e cambi che rendono il palcoscenico dinamico e gettano a ogni passaggio una luce nuova. 

Fabrizio Sinisi, pluripremiato drammaturgo, collabora per la prima volta con il regista Fabio Condemi, mettendo al centro un Giacomo Casanova più che mai filosofo e pensatore: profondo, critico, ma anche vulnerabile nell’interpretazione emozionante di Sandro Lombardi. Intellettuale celebre in tutta Europa, Giacomo Casanova, ormai anziano, si ritrova bibliotecario al servizio del Conte di Waldstein; lavoratore dipendente da ben quindici anni, nel chiuso del Castello di Dux, in Boemia e nei confini di un paese dove si parla una lingua che a lui suona detestabile.

Casanova è vecchio, è malato, sente che il secolo dei lumi (prossimo alla fine, siamo nel 1798) già non gli appartiene più: gli scivola dalle mani, come la sua stessa vita. Non c’è niente che possa fare per opporsi allo scorrere impietoso del tempo, ma vuole disperatamente recuperare la memoria (quasi fosse un rifugio, un riparo da un presente così gramo e deludente): ecco perché chiama in aiuto un medico esperto di mesmerismo. La terapia scatenerà in lui (e dunque nel pubblico) una serie di visioni: antichi amori, prigionie, incontri; avventure e gesta rocambolesche di un’esistenza da sempre vissuta al massimo. Dentro al non più giovane corpo, scalpita ancora l’anima di una rockstar ante litteram, da sempre fonte di ispirazione, al centro di adattamenti cinematografici e teatrali: i ricordi riaffiorano e con essi l’ansia di riviverli, o forse il desiderio un po’ capriccioso e ribelle di liberarsene. Ricordare – sembra chiedersi il protagonista – ha una funzione vitale fondamentale, oppure non serve a un bel niente, se non a farci sentire più soli?

Senza nulla togliere alla regia di Condemi e alla drammaturgia di Sinisi, chi scrive è assolutamente sedotto dalle scene e  dalla drammaturgia dell’immagine curata da Fabio Cherstich: per non parlare dei costumi (Gianluca Sbicca), del disegno luci (Giulia Pastore), delle musiche e sound design (Andrea Gianessi). La regia di Condemi ha il gran merito di condurre un dialogo armonioso e celebrativo della bellezza: le arti sembrano incontrarsi nel rendere omaggio al fascino eterno di Casanova. 

Il regista Fabio Condemi non ha certo bisogno di presentazioni: con questo fascinoso e intenso Casanova, procede lungo il percorso iniziato da La filosofia nel boudoir del Marchese de Sade (Premio Ubu 2021 per la miglior regia). Fra l’altro, Condemi non è nuovo all’attraversamento di figure cruciali della storia e della cultura: parliamo di Pier Paolo Pasolini in Calderón e Thomas Ligotti in Nottuari

Giovanni Luca Montanino

Ultima modifica il Venerdì, 28 Marzo 2025 09:54

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