Viaggio-Naufragio-Salvataggio, di Tom Stoppard, traduzione di Marco Perisse e Marco Tullio Giordana
con (in ordine alfabetico) Andreapietro Anselmi, Ludovica Apollonj Ghetti, Francesco Biscione, Giuseppe Bisogno, Roberta Caronia, Paola D'Arienzo, Luigi Diberti, Denis Fasolo, Selene Gandini, Corrado Invernizzi, Erika La Ragione, Luca Lazzareschi, Sara Lazzaro, Tatiana Lepore, Alessandro Machia, Bob Marchese, Giorgio Marchesi, Valentina Marziali, Marit Nissen, Davide Paganini, Fabrizio Parenti, Irene Petris, Odette Piscitelli, Marcello Prayer, Edoardo Ribatto, Gabriella Riva, Nicolò Todeschini, Sandra Toffolatti, Giovanni Visentin e con le piccole Angelica e Violetta Barigelli
regia Marco Tullio Giordana, scene e luci Gianni Carluccio, costumi Francesca Sartori, Elisabetta Antico, musiche Andrea Farri, regista collaboratore Daniele Salvo, Una produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Zachar Produzioni di Michela Cescon
debutti nazionali Teatro Carignano, Torino 20, 22, 24 marzo 2012
Tra i compiti statutari del Teatro Stabile (di Torino, ma vale per tutti) c'è quello di produrre, distribuire ed ospitare spettacoli che siano espressione della migliore tradizione del teatro d'arte. Era tempo che non si percepiva un'adesione così esatta alla propria missione come in The Coast of Utopia di Tom Stoppard. Ottima drammaturgia contemporanea internazionale, una compagnia numerosa, valente, espressiva, che recita per il pubblico, senza fronzoli o orpelli autoreferenziali, scena, costumi e luci che quasi non si notano perché strumentali ed efficienti: tante storie, emozioni, parole, pensieri che legano armoniosamente platea e palcoscenico. Una favola bella di cui si scrive con rammarico, perché significa che la trilogia, il terzetto di debutti in una settimana, è finito; peccato ma The Coast of Utopia ha anche il vantaggio di essere affine ad un album di fotografie, da sfogliare e rimirare spesso: andrebbe vista tante volte per cogliere tutti gli anfratti delle sue vivide ed avvoltolate avventure. Stoppard ha descritto l'utopia rivoluzionaria dal 1833 al 1868, seguendo gli intellettuali russi, quali Michail Bakunin, Aleksandr Herzen, Vissarion Belinskij, Ivan Turgenev; le vicende familiari si intersecano con i moti rivoluzionari europei, l'entità popolo almeno acquista dignità e nonostante i fallimenti delle rispettive utopie l'importante è andare avanti, ciascuno a suo modo, continuando a cambiare. I tre lavori sono correlati ma autonomi. Una trentina di attori si avvicendano nei molti ruoli, c'è stata cura nella distribuzione e nel lavoro di ogni singolo interprete, spiccano Luca Lazzareschi, Roberta Caronia, Sandra Toffolatti, Bob Marchese, Denis Fasolo, Corrado Invernizzi, Tatiana Lepore, Paola D'Arienzo, Luigi Diberti, Fabrizio Parenti, Giorgio Marchesi; la regia di Giordana è al servizio dell'operazione.
Merita una chiosa l'origine e lo sviluppo del progetto. Alla base c'è una donna, l'attrice Michela Cescon, appassionata del proprio mestiere da innamorarsi di The Coast of Utopia visto in occasione del debutto londinese nel 2002, decidendo di importarlo in Italia; a tal fine Cescon ha creato la Zachàr Produzioni, a cui sono serviti tre anni per imbastire l'ordito, coinvolgendo la Fondazione Teatro Stabile Torino con un'entusiasta presidente Evelina Christillin ed il Teatro di Roma. Una gestazione lunga ma giusta: la celerità esula dal campo della qualità d'arte.
Maura Sesia