di Pau Mirò
con Chiara Baffi
con Giovanni Ludeno
Sala Laudamo, Teatro di Messina dal 13 al 15 gennaio 2012
MESSINA Chi fa la prostituta vorrebbe smettere, avere una vita normale, una casa dei figli un lavoro, un compagno d'amare ed essere riamata. Invece Lali, cui dà vita una prorompente e talentuosa Chiara Baffi, vive in affitto in una lurida stanza (l'iperrealistica scena è di Roberto Crea, mentre i costumi sono di RobertoNicodemo) dalle pareti tappezzate con carta da parato color giallo-pisello con decori romboidali verde-scuro, il cui piccolo vano adiacente ha una finestra panoramica, uno specchio e una sfilza di collane di plastica o di vetro che fungono quasi da tenda per l'attiguo bagno. In questa specie di lupanare che odora di sesso sudore e sangue e da cui si sprigionano motivi di canzoni napoletane, Lali riceve i clienti dragati al museo o in libreria e non importa se il suo protettore Carlo (Giovanni Ludeno) se ne sta nascosto sotto il letto ad ascoltare tutto quello che passa per la testa alla sua donna con la quale vive da sette anni. Il desiderio di cambiare vita glielo inocula un cliente particolare, tale Davide ( Enrico Ianniello) che fa il libraio e che quando è insieme a lei non le zompa addosso una botta e via, ma beve whisky e coca-cola, se ne sta lì a guardarla, accarezzarla e baciarla, parlandole della moglie che sta morendo e che quando realmente muore le propone di presenziare ai funerali e di ricordarla magari leggendo uno di quei calembour che si trovano nei Baci Perugina divorati assieme al suo pappone e conservati in una scatola di scarpe vuote. S'odono in chiusura dei tuoni, cui seguirà una pioggia che pulirà forse le anime dei tre bravi protagonisti. S'intitola Piove a Barcellona questa originaria pièce del catalano Pau Mirò, tradotta qui in uno stretto dialetto napoletano da Enrico Iannello col titolo di Chiove e messa in scena in modo accurato da Francesco Saponaro che niente lascia al caso e che da quattro anni miete successi dovunque si rappresenti. Il salto dall'almodovariana città delle Ramblas ai Quartieri Spagnoli napoletani ci guadagna non poco, per via pure della lingua dura e sulfurea, accostabile a quella di Annibale Ruccello e Enzo Moscato, utilizzata dai tre protagonisti, salutati alla fine da calorosissimi applausi in una piena Sala Laudamo dove lo spettacolo verrà replicato sino ad oggi pomeriggio.
Gigi Giacobbe