di Fabrizio Gambineri e Sandro Baldacci
da William Shakespeare
Regia: Sandro Baldacci
Scene e costumi: Elisa Gandelli
Interpreti: Gli attori detenuti della Casa Circondariale di Genova-Marassi,
Igor Cherici, Martina Limonta, Cristina Pasino, Antonio Carli. Musiche: Bruno Coli
Suono: Lorenzo Sale
Luci: Clivio Cangemi
Produzione: Associazione Culturale Teatro Necessario Onlus, Compagnia Scatenati
Genova, Teatro della Corte, dal 10 al 15 aprile 2018
Un riadattamento shakespeariano profondo e attuale nella sua ambientazione e nelle sue tematiche: questo è nella sua essenza teatrale Desdemona non deve morire. Il Teatro Necessario, realtà oramai consolidata nel panorama teatrale genovese, ha nuovamente portato in scena un testo che, grazie alla ricchezza degli spunti forniti dal teatro cosiddetto colto, è capace di rileggerli e darne un rinnovato senso politico. È questa volta il turno di Otello a dare avvio ad un progetto che ha alla base l'impegno e l'importanza del laboratorio teatrale svolto insieme ad alcuni detenuti della Casa Circondariale di Genova-Marassi. L'esito finale dello spettacolo è lodevole, commovente e di grande impatto. Il contesto futuribile del testo è quello di un continuo conflitto armato tra le nazioni, dove il pubblico è subito immerso nella vicenda di scontri armati che rapidamente si sposteranno ai conflitti interpersonali e strettamente intimi, assai più distruttivi. Il ritmo, complice anche il repentino svolgersi degli eventi, è vivo e palpitante dal principio e per tutta la durata dello spettacolo grazie soprattutto alla preparazione e all'affiatamento degli attori in scena. Nonostante la rilettura e l'ambientazione divergano dal testo originale, spiccano le caratteristiche forti e storicamente definite dei personaggi principali. In Desdemona non deve morire Otello, Iago, Cassio, Desdemona ed Emilia vestono l'uniforme di un ipotetico esercito alleato, ma le emozioni e i sentimenti che li muovono hanno un che di assoluto, senza luogo né tempo. A questo proposito emerge il trio composto da Igor Chierici, Martina Limonta (Desdemona) e Cristina Pasino (Emilia). I tre giovani attori, già diplomati al Teatro Stabile di Genova, danno prova di grandezza. Mirabile la capacità di Chierici di rendere il cinismo e la freddezza, al limite dell'inumanità, di Iago. Se è Otello il comandante in capo della fortificazione militare, è lo Iago di Igor Chierici a rivelarsi la vera mente della vicenda. Il suo Iago è perfetto nella sua capacità di non calcare in maniera troppo scenografica il carattere traditore per antonomasia, ma anzi comunicando con una mimica sottile e tagliente quelli che sono i suoi intenti e la sua cruda finalità. Chierici primeggia così in un pregevole testo e sottotesto di voce ed espressioni, mentre Martina Limonta e Cristina Pasino sono le protagoniste di una recitazione di gusto classico e di grande intensità. Le interpretazioni delle due attrici e di Igor Chierici dimostrano essere questo terzetto la punta di diamante dello spettacolo, ottimamente supportato da una compagnia di attori bravi e ispirati. I temi classici dell'Otello, pur nella rielaborazione scenografica e temporale, rimangono immutati. Il testo recupera però un'altra importante e attuale tematica, come quella della violenza di genere e dei femminicidi. In questo caso Desdemona appare così come il simbolo di tutte le donne attaccate, vilipese, uccise quando l'amore diventa desiderio di possesso e quando l'irrazionalità della gelosia diventa distruttrice. Il pubblico rimane rapito per tutta la durata dello spettacolo da un dramma che ha grande ritmo, vitalità e avvince il pubblico con un deciso dinamismo fisico e verbale degli attori. Il testo di Shakespeare risulta così riletto, attualizzato e vive di nuova forza, rivelandosi tanto profondo quanto essenziale. Gabriele Benelli