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DOVE CI SEI TU - regia Enico Maria Lamanna

Gaia de Laurentiis e Fabrizia Sacchi in “Dove ci sei tu”, regia Enico Maria Lamanna. Foto Luigi Cerati Gaia de Laurentiis e Fabrizia Sacchi in “Dove ci sei tu”, regia Enico Maria Lamanna. Foto Luigi Cerati

Prima Nazionale
di Kristen Da Silva
Traduzione di Monica Capuani
Regia: Enico Maria Lamanna
Aiuto regia: Augusto Casella
Interpreti: Gaia De Laurentiis e Fabrizia Sacchi con Cecilia Guzzardi e Alessandro Blasioli
Scene: Fabiana Di Marco
Costumi: Teresa Acone
Disegno luci: Stefano Pirandello
Direttore di scena: Diego Caccavallo
Fonico: Paolo Franco
Sarta: Elisabetta Viola
Musiche originali: Alexander Cimini
Allestimenti scenici: Lt di Giacomo Celentano
Produzione: Gekon Productions srls.
Borgio Verezzi, Piazza S. Agostino, 2- 3 agosto 2022

www.Sipario.it, 3 agosto 2022

Quello che immediatamente colpisce, sin dalle battute iniziali, è il ritmo incalzante: dialoghi serrati e scoppiettanti come una partita di ping pong. Diverte e al tempo stesso commuove, Dove sei tu, la commedia allestita in prima nazionale (ed europea) al 56.mo festival di Borgio Verezzi, che ancora una volta si segnala per le sue proposte dì novità internazionali. L’autrice del testo, Kristen Da Silva, è una giovane drammaturga e attrice, considerata “la scrittrice emergente più talentuosa” della sua generazione e insieme l’autrice comica più brillante del Canada. E non è un caso, se per due volte ha vinto il Playwrights Guild Comedy Award, dopo aver conquistato la notorietà con Hurry Hard, Five Alarm e Sugar Road.
Dove ci sei tu (Where are you) è un testo  del 2019 a quattro personaggi, tre femminili e uno maschile. La durata dello spettacolo, articolato nell’originale in due agili atti, ma qui rappresentato senza intervallo, è di novanta minuti. Le sorelle Glenda (Fabrizia Sacchi, al suo esordio a Borgio Verezzi) e Suzanne (Gaia de Laurentiis, una “veterana” del Festival) vivono in una tranquilla fattoria sull'isola di Manitoulin, in Canada, mantenendosi con la vendita delle loro apprezzate marmellate. La prima è una compita e apparentemente seriosa donna di campagna, mentre la seconda è uno spirito libero che manifesta di continuo la sua voglia di divertirsi ancora bene.
Le loro solite preoccupazioni, come quelle di spiare il prestante e giovanissimo vicino veterinario Patrick (interpretato molto bene da Alessandro Biasioli), che è stato abbandonato il giorno delle nozze, perché la fidanzata gli ha preferito un macellaio vegano, oppure prepararsi per la visita della figlia divorziata di Suzanne, Beth (Cecilia Guzzardi, di grande temperamento), sono complicate da un segreto che le sorelle non possono più nascondere. Anche Beth ha un segreto che ha tenuto nascosto a lungo alla madre, con la quale ha un rapporto burrascoso, e alla zia. Per le tre donne sarà il momento della verità, un’occasione per cambiare, si spera in meglio, le loro vite.
La commedia, dal sapore dolce-amaro, sforna battute fulminanti. A Glenda, che è molto “chiesistica”, Suzanne dice: “Anch’io vado spesso in chiesa, agli incontri per la weightwatcher”. E quando Inghiotte per sbaglio una perla da bagno, convinta che si tratti di una caramella, Suzanne commenta serafica: “Se faccio un rutto, escono bolle di sapone”. E mentre invitano Beth a non scoprire troppa epidermide di fronte agli sguardi maschili, le due sorelle esclamano: “Bisogna esibire soltanto le tette o solo le gambe, altrimenti si annulla uno dei principi base della seduzione”. Irresistibili, poi, sono i momenti in cui Patrick si impappina e commette una gaffe dietro l’altra.
A dirigere con mano sicura questo affiatato quartetto e ad affrontare con leggerezza le tematiche importanti portate sulla scena, è Enrico Maria Lamanna, conosciuto come “il regista delle donne”, per la sua capacità di scandagliare l’universo femminile: “In questa storia lo spettatore è condotto ad osservare una famiglia di donne guerriere, non eroine classiche, ma eroine di un presente che presto diverrà classico alle prese con nevrosi, dolori, emozioni e... galline”. Ma, come ha detto una delle attrici canadesi che hanno interpretato Suzanne, è anche “una bellissima storia d'amore. La lotta è amore. Lo sforzo è amore. Quindi, ogni centimetro di questa storia è in realtà una storia d'amore".

Roberto Trovato

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Agosto 2022 21:56

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