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FURIA AVICOLA - regia Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini

"Furia avicola" - regia Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini "Furia avicola" - regia Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini

di Rafael Spregelburd
traduzione Manuela Cherubini
regia Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini
con Rita Brütt, Fabrizio Lombardo, Luisa Merlotti, Laura Nardi, Amândio Pinheiro
video Igor Renzetti
immagini Ale Sordi
musica originale Zypce
co-produzione CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG Fattore K
Roma, Teatro India, 17-22 febbraio 2015

www.Sipario.it, 20 febbraio 2015

Tutto comincia da un errore. Una vecchia signora spagnola ha l'ardire di "restaurare" un affresco presente in una cappella della propria città e lo rende un capolavoro della bruttezza. È in onda il servizio televisivo che sta spiegando le intenzioni della donna, la quale – si giustifica – ancora non ha concluso il suo lavoro. Mentre lo vediamo, proiettato nello schermo sul fondale, una stravagante presentatrice dalla parrucca color platino (Luisa Merloni), ci traduce approssimativamente il discorso della giornalista. È l'evento della giornata e forse lo sarà anche dell'anno, tanto che due colleghi di storia dell'arte, dall'altra parte del palco, ne stanno parlando animatamente. Discutono sul fatto di inserire o meno l'Ecce mono di Cecilia Giménez nel piano di studio della facoltà. È uno sputo all'arte per uno, è simbolo della contemporaneità per l'altra. Una discussione che fa innervosire, che fa vacillare il peso che dovrebbe avere il giudizio di due docenti universitari. Lo stesso sembra voler dire il padre di una giovane studentessa che è stata bocciata a un esame ed è lì proprio per avere spiegazioni sulla sua votazione.

Con la reazione isterica della professoressa (Laura Nardi) si conclude il primo atto dello spettacolo, che lascia spazio a un intermezzo comico. Cinque sedie sono in riga sul proscenio per essere occupate dagli interpreti che dovrebbero provvedere a fare la traduzione simultanea di un discorso. Domina l'anarchia più totale. La traduttrice nostrana commenta con un italiano grossolano e dialettale, quella portoghese si sente così vamp da andarsene, mentre altri due fanno completamente i fatti propri stando al telefono o canticchiando.

Il secondo atto si apre in un ufficio, tra fogli persi, persone che corrono da una parte all'altra, urla, pulizie drastiche. Guglielmo (Fabrizio Lombardo) è stato morso da un animale ignoto e, mosso da un desiderio di dimostrare quanto può essere pericoloso un edificio trascurato, ricorre a una pulizia drastica: si libera di cataste di fogli, visti come inutili oggetti simbolo di una burocrazia lenta e fiscale, soprammobili. In questo via vai continuo scatta un dibattito economico e filosofico. Se siamo disposti a buttare documenti, vestiti e relazioni umane, siamo disposti anche a bruciare banconote da cento euro?

Il testo di Rafael Spregelburd è intelligente e pieno di intuizioni comiche e grottesche. Gli interpreti, seguendo un flusso continuo di parole, nel loro essere genuini fanno inevitabilmente ridere, pur affrontando tematiche sociali serie. In un momento storico in cui è scoppiato il caso mediatico del virus dell'aviaria, tutto diventa gioco, pura follia.

Sara Bonci

Ultima modifica il Domenica, 22 Febbraio 2015 09:15

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