di Michela Marelli e Lucilla Giagnoni
con Lucilla Giagnoni
regia: Michela Marelli
Milano, Teatro Verdi, fino al 10 febbraio 2008
Un film come paradigma di una vita declinata tra infelicità e celebrità, tra ingenuità e coscienza di sé, tra solitudine e l' essere la donna più desiderata del mondo, tra personaggio e realtà. Così per Michela Marelli e Lucilla Giagnoni, autrici e rispettivamente regista e interprete di «Marilyn - Attrice allo stato puro», la avvenente signorina del piano di sopra, protagonista di «Quando la moglie è in vacanza» di Billy Wilder, emblematica nell' incarnare le ossessioni erotiche dell' americano medio e nell' essere candidamente una svampita irresistibile, diventa specchio della gabbia nella quale Norman Jean Baker, o Mortenson, si sente per tutta la vita prigioniera, la gabbia dorata del personaggio Marilyn Monroe. Un' idea drammaturgica ben sviluppata per evocare una donna che l' eccezionalità della sua bellezza, l' infanzia difficile, la macchina dello star system hollywoodiano, hanno reso straordinaria, speciale anche nell' infelicità. Una poltrona a forma di cuore, uno specchio che ruota, alcuni costumi e Lucilla Giagnoni, con bravura, bella duttilità e una vena di autoironia, fa vivere, attrice che racconta una attrice, lo splendore di Marilyn, il «personaggio» più riuscito della tormentata Norma Jean, la donna più desiderata da intere generazioni e che si è sempre sentita la meno amata: un mito che si sentiva una nullità. Uno spettacolo riuscito, delicato e mai banale.
Magda Poli