di Carlo Terron
regia: Vito Molinari
scene e costumi: Romeo Liccardo
interpreti: Giuseppe Ferlito e Roberto Recchia
Produzione: Centro Attori "La Contemporanea" e Fondazione Teatro Carlo Terron
Milano, Spazio Zazie, 2007
Mamme e Narcisi è tipico esempio del genere teatrale più congeniale a Carlo Terron, la satira corrosiva, dissacrante, in chiave paradossale e grottesca con spunti a volte di humour nero. Due intime amiche si confidano le reciproche pene. Senza marito -una vedova l’altra separata- riversano tutta la loro affettività nel ruolo materno. E si preoccupano, vedono dappertutto insidie, donnacce in agguato per togliere in modo brutale ai giovani virgulti, studenti liceali, la candida innocenza. Alla fine trovano la soluzione: ognuna sedurrà il figlio dell’altra per iniziarlo al sesso nella maniera più delicata possibile. Dopo qualche mese una soffrirà i tormenti della gelosia, l’altra si scoprirà incinta ( provvederà una temporanea riconciliazione col marito separato a salvare le apparenze ). Quanto ai figli, viziati da tali madri, uniti dal narcisismo, approderanno a un rapporto più intimo dell’antica amicizia.
Il vero bersaglio di Terron è la falsità dei ruoli convenzionali, degradati a luoghi comuni da sbeffeggiare senza riguardi. Il mammismo viene impietosamente caricaturato nelle sue componenti possessive e sotterraneamente incestuose. Ma sullo sfondo è messo in parodia anche il mito maschilista. Per non parlare del matrimonio ridotto a puro guscio di ipocrisie santificate dalla retorica perbenista. Molti anni dopo la prima edizione, in una società molto mutata, Mamme e Narcisi conserva una forte carica graffiante, a riprova del fatto che meccanismi psicologici profondi con relative nevrosi e giochi di ruolo cambiano molto meno rapidamente degli usi e costumi di superficie e delle leggi.
L’attuale rappresentazione è en travesti a sottolineare l’ambiguità dei rapporti che è la cifra di fondo della commedia. Gli attori sono molto bravi nello sfruttare al meglio la vena grottesca giocando su contrasti anche fisici–magro e aggressivo contro robusto e querulo- senza mai scadere nella guitteria.Funzionale la scenografia che con pochissimi mezzi crea la calda atmosfera d’un salotto borghese con l’aiuto della piacevole fiamma d’un caminetto acceso.
Vittorio Tivoli