dal romanzo di Virginia Woolf
e dal carteggio tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West Scrivi sempre a mezzanotte (Donzelli)
drammaturgia Fabrizio Sinisi
traduzione Nadia Fusini
regia Andrea De Rosa
con Anna Della Rosa
scene Giuseppe Stellato
luci Pasquale Mari
suono G.U.P. Alcaro
costumi Ilaria Ariemme
aiuto regista Paolo Costantini
datore luci Roberto Gelmetti
fonico Claudio Tortorici
sarta Milena Nicoletti
musica di scena sinfonia n. 6 (patetica) Čajkovskij
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
Teatro Astra 6 > 15 dicembre 2024
Cosa domandiamo oggi a un grande classico? Cosa ci aspettiamo da un testo che parla da secoli? Cosa ci arroghiamo il diritto di chiedere, di esigere addirittura? In un clima così pretenzioso, da noi stessi creato nella fruizione, è ancora possibile per un’opera d’arte sorprendere e offrire punti di vista laterali, originali spunti alla riflessione? Non è un caso che Orlando sia uno degli spettacoli di punta nella stagione del Teatro Astra – Fondazione Teatro Piemonte: la drammaturgia firmata da Fabrizio Sinisi, la traduzione di Nadia Fusini e la regia di Andrea De Rosa creano una meravigliosa sinergia e regalano una nuova veste – ariosa e leggera – all’opera di Virginia Woolf. Un incontro di menti creative coronato dalla notevole interpretazione di Anna Della Rosa: la prima riflessione, dopo aver visto lo spettacolo, riguarda proprio lei, attrice evidentemente in stato di affinità elettiva con il testo. Della Rosa è sola in scena per un’ora: rivive il viaggio di Orlando attraverso i secoli, ne attraversa i luoghi, i viaggi, le emozioni, le identità; con inesauribile energia fisica e lucida generosità, danza, volteggia, si libra partendo dalle lettere tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West (la messinscena è tratta tanto dal romanzo Orlando quanto dal carteggio intitolato Scrivi sempre a mezzanotte ed edito da Donzelli). Nell’allestimento curato da Andrea De Rosa, Orlando è un uragano, un fiume in piena: è la forza e la fierezza di un desiderio libertario, di una fame di gioia e di vita, che travolge e ammutolisce (felicemente) chiunque si approcci allo spettacolo con aspettative o idee preconcette. È bellissimo lasciarsi sorprendere dalla grazia di Anna Della Rosa, leggiadra in palcoscenico, dal suo messaggio prezioso: tutti gli elementi della messinscena contribuiscono a una suggestiva atmosfera di festa, di incontro col sé finalmente evaso dagli schemi precostituiti. Le scene di Giuseppe Stellato, per esempio, hanno una valenza simbolica che rende giustizia all’idea del viaggio, di pagine emozionanti e intensissime capaci di fluttuare nel tempo e nello spazio. Ma Orlando è anche un fantasma – Fantasmi è, appunto, il tema della stagione del Teatro Astra/Fondazione Teatro Piemonte Europa –: un’apparizione sinistra che, per definizione, fa paura. Orlando è il fantasma dell’identità, dell’etichetta che noi stessi (condizionati dalla società intorno) ci affibbiamo raggiungendo l’età adulta; uno schema comportamentale rigido, che non ammette aperture né cambiamenti, pena l’esclusione. Una cornice precostituita, di gesso, che riguarda il genere e la sessualità, ma non solo. È così comodo, pigro e banalizzante appiattirsi su una definizione: maschile e femminile. Questo Orlando, che ha la voce e la passione di Anna Della Rosa, disvela ai nostri occhi le infinite sfumature, scoperte e combinazioni; gli orizzonti di significato e di vita che stoltamente ci chiudiamo. Giovanni Luca Montanino