di Lucia Franchi e Luca Ricci
regia Luca Ricci
con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori
scene e costumi Alessandra Muschella
disegno luci Luca Giovagnoli
organizzazione Massimo Dottorini
comunicazione E45
ufficio stampa Maria Gabriella Mansi
amministrazione Riccardo Rossi
produzione CapoTrave – Infinito s.r.l. con il supporto di Progetto Goldstein
La Cavallerizza, Teatro Litta, Milano, dal 5 al 10 novembre 2019
La Politica, la Famiglia e l'Individuo
Un seggio elettorale è la costruzione scenica avanguardistica (il pubblico siede sui due lati della sala) in cui si dipana la storia scritta a quattro mani da Lucia Franchi e Luca Ricci, ispirata a fatti realmente accaduti. Un luogo, non specificato, è sede di spinte politiche di stampo autonomista che trovano riscontro in molti dei suoi abitanti. Un referendum è indetto per promuovere o bocciare le voglie di indipendenza. Tre personaggi (interpretati da Simone Faloppa, Gabriele Paolocà e Gioia Salvatori) si incontrano al seggio. Un ragazzo, sua sorella e l'ex amante di questa. Il primo è favorevole all'indipendenza, gli altri due no. Proprio loro due che sono stati artefici, tempo prima in occasione dello stesso referendum, di un incendio a una scuola, in cui un ragazzo perse la vita. Per i tre protagonisti il seggio diventa, così, non solo il luogo di un confronto politico ma anche quello, nel caso dei due colpevoli, della confessione e della liberazione dai sensi di colpa. Quando la pièce sembra andare in questa direzione, il finale rimescola le carte in gioco. La Famiglia vince sulla Politica, i legami di sangue "fanno fuori" la coscienza morale e civica. La Piccola Patria si riduce ancora di più. Non è più soltanto metafora politica di chi preferisce chiudersi territorialmente contro ogni possibile apertura verso l'esterno ma anche, nella forma più estrema, metafora esistenziale e biologica della Famiglia che si "nutre" del singolo individuo. Siamo a un passo dalla legge della giungla. Da lì c'è spazio solo per homo homini lupus. È questa la conclusione spiazzante e interessante di uno spettacolo che affronta una tematica attuale inerente la politica, per chiudersi con la problematica importante, sociologica, del rapporto fra gruppo e individuo. Forse troppa "roba" per un'ora di durata. Ma rimane una ricchezza di contenuti importante. Torniamo a casa con quelle riflessioni, stimolate dalla storia che i due autori ci hanno offerto, senza esprimerci, sulle questioni affrontate, con un giudizio conclusivo e definitivo.
Andrea Pietrantoni