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PASQUA - regia Monica Conti

Pasqua Pasqua Regia Monica Conti

di August Strindberg
drammaturgia e regia: Monica Conti
scene: Claudia Calvaresi
costumi: Roberta Vacchetta
luci: Marcello Jazzetti
con Michela Martini, Federico Manfredi, Silvia Ajelli, Greta Zamparini, Alessandro Lussiana, Nicola Stravalaci
Torino, Teatro Erba, novembre 2008

Corriere della Sera, 23 novembre 2008
L' Orco-creditore inventato da Strindberg

Dramma pochissimo rappresentato, ostico, misterioso, Pasqua scritto da Strindberg nel 1901 al culmine di una crisi mistico-spirituale, si può considerare una «summa» dei temi e delle ansie esistenziali del grande autore svedese riuniti in una «liturgia» dell' attesa. L' odio che unisce in una sorta di disperata solidarietà, l' amore della donna che risucchia sempre l' uomo in un impotente stato di infantilismo, la follia, la condizione sociale di reietto, vivono negli ultimi tre giorni della settimana Santa nelle vicissitudini della famiglia Heyst il cui padre è in prigione per una truffa ai danni di un orfano. La figlia Eleonora, schiacciata dal peso della vergogna e dai sensi di colpa è impazzita, il figlio Elis vile e indeciso, vive nevroticamente sprofondato in un senso di sterile orgoglio vanamente aiutato dalla fidanzata Kristina, la madre cerca di mantenere un perbenistico controllo su tutto e tutti. Gli Heyst perseguitati dal creditore Londkvist sono sull' orlo del baratro, quando quest' ultimo decide di cancellare i debiti e nel giorno di Pasqua si accende una luce di speranza. La regista Monica Conti ben immerge la vicenda in un clima onirico-visionario trasformando i personaggi in grotteschi mostriciattoli, in adulti regrediti a bambini oppressi dall' Orco-creditore che li perseguita. Personaggi dai tocchi espressionisti che si muovono in un ambiente dai grandi mobili che li rendono ancor più ridicoli e piccoli. Gesti isterici, volti illividiti da sentimenti insteriliti, gli attori seguono il disegno registico recitando su toni di ricercato antinaturalismo anche se a volte difetta la misura. Bravo Nicola Stravalaci un Lindkvist implacabile ragionatore, Silvia Ajelli è una folle Eleonora capro espiatorio, e poi Michela Martini, Federico Manfredi, Greta Zamparini, Alessandro Lussiana in uno spettacolo grottesco e feroce che non lascia spazio alla consolazione.

Magda Poli

Ultima modifica il Martedì, 24 Settembre 2013 08:00

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