di Darina Al Joundi, con la complicità di Mohamed Kacimi – El Hassani
Regia Giorgio Gallione, scene e costumi Guido fiorato, luci Aldo Mantovani
Con Valentina Lodovini. Teatro dell'Archivolto in collaborazione con Circolo dei Lettori Torino
Teatro Modena, Genova 16 aprile 2013
Sopra una pedana composta di contenitori di bossoli e di petali rosso sangue, è collocata una bara a suggerire che protagonisti dello spettacolo sono la guerra e la morte. La storia è narrata in prima persona da Darina che, china sulla bara del padre, gli racconta le vicende tragiche da lei vissute durante la guerra della Siria. Le dà voce l'attrice Valentina Lodovini che parla di stragi, di stupri, di vendette feroci e di violenza di tutti contro tutti, di cui mussulmani, cristiani e israeliani sono egualmente colpevoli. Nelle parole risuona una forte partecipazione emotiva ma senza la facile enfasi della retorica, si tratta piuttosto di cronaca vissuta, cui la regia imprime un efficace ritmo da story telling. La brava interprete rende evidente la condizione di donna libera di Darina, educata dal padre a non subire imposizioni, e quindi esposta a pene e torture in un mondo che nega alla donna qualsiasi libertà. Nel discorso si mescolano i ricordi dell'infanzia con quelli atroci della guerra e irrompe la voglia di vivere cercata disperatamente nel sesso, l'alcool e la droga. Non manca la sfida alla morte nella provocante scena della roulette russa. Lo spettacolo è coinvolgente, la descrizione dei mucchi di cadaveri e dei cani che li mangiano è straziante, tuttavia verso la fine la tensione rallenta perché gli episodi sono fin troppo insistiti. Salutati comunque dai molti applausi di un pubblico commosso, sono, oltre a Valentina Lodovini, anche Giorgio Gallione regista, e Guido Fiorato, autore di scene costumi.
Etta Cascini