Omaggio a Roberto Lerici
a cura di Carlo Emilio Lerici
scene e costumi: Giorgio Baldo
con Massimiliano Aceti, Azzurra Antonacci, Giovanni Argentati, Giuseppe Artale, Massimiliano Borghesi, Francesco Bucci, Auro Cavalcante, Giulia Cosi, Diego D'Elia, Giorgio Filonzi, Rocco Franco, Barbara Meda, Riccardo Monitillo, Andrea Panichi, Francesco Pompilio, Guido Riggio, Paola Saitta, Simone Siverino, Danila Stalteri, Marco Tunesi, Massimiliano Veronesi, Lorenzo Zuffi
Roma, Teatro Belli, dal 17 al 27 aprile 2008
Ci si affeziona a tutti e ventidue i ragazzi di Risorgimento andando a vederli mentre si scalmanano al Belli con un entusiasmo che sa trasformare questo omaggio a Roberto Lerici (il testo andò in scena una sola volta a Spoleto, regia di Armando Pugliese, nel 1981) in un festino grottesco dedicato alla Patria. Siamo tra il 1848 e il 1860, si sta preparando l'Unità d'Italia, e il centinaio di personaggi che i giovani attori interpretano sono esattamente lo specchio della situazione attuale. Se eccettuiamo il coraggio e l'abnegazione che muovevano gli animi dei rivoluzionari, chiaramente. Carlo Emilio Lerici allestisce un teatrino delle vanità sul quale si avvicendano re e first ladies, un Mazzini iperattivo e un Garibaldi fatalista, tavolate di potenti che si preoccupano più del vino che del sangue, caricature di borghesi che "più sono grassi e più sono lerci" (come diceva il signor G), Anita che muore "in questa palude chiamata Italia" proprio come Mille altre donne. Eppure si ride a denti stretti, si apprezzano le invenzioni del "teatro povero", il sudore dei ragazzi e la sensualità smorfiosetta delle ragazze. Ancora oggi e domani.
Paola Polidoro