di Matteo Mazzei ed Elena Fresch
Regia: Matteo Mazzei ed Elena Fresch
Scene: Matteo Mazzei ed Elena Fresch
Costumi: Nanirossi
Interpreti: Matteo Mazzei ed Elena Fresch
Produzione: Nanirossi
Genova, Teatro Akropolis, 3 aprile 2016
I Nanirossi, nome della coppia di attori e clown Matteo Mazzei ed Elena Fresch, hanno portato sul palco del Teatro Akropolis di Genova uno spettacolo che fa del divertimento e dell'emozione i suoi tratti caratteristici. Indirizzato, come si legge nel programma di scena, per bambini dai quattro ai novantanove anni, Sogni in scatola avvince il pubblico con la poesia e la leggerezza della clownerie. Sulla scena è presente una struttura costituita da una serie di cartoni da dove i due clown, vestiti con costumi che richiamano il mondo di carta e imballaggi si muovono, escono e rientrano di continuo. L'abilità attoriale di Mazzei e della Fresch è palese. Tuttavia quello che maggiormente coinvolge lo spettatore è l'abilità atletica dei due: le loro prese ed evoluzioni si integrano con mimica e voce formando un codice linguistico non più infantile, ma assoluto. Il tutto ha la funzione di raccontare una storia di sentimento sublimato e privo di malizie. I due interpreti sono impegnati in una serie di scherzi, corteggiamenti, dispetti e riavvicinamenti continui, sottolineando che i loro movimenti esprimono il desiderio del gioco e del dialogo. La struttura di cartone viene così montata e smontata sotto gli occhi del pubblico a formare il loro piccolo parco giochi. Mazzei e Fresch si muovono su due livelli sovrapposti, raddoppiando quella che era la scenografia originaria. I due attori divertono, trasportando in un mondo altro le piccole cose che prendono e cambiano vita grazie al dono della fantasia. La loro originale bacchetta magica è un rotolo di scotch che può diventare un cerotto, uno stetoscopio, una canna da pesca e un fiore. La poesia e la leggerezza guidano una storia dove anche il litigio sta per la richiesta di un gesto tenero. Sogni in scatola è uno spettacolo senza debolezze e flessioni, sempre dinamico ed emozionante perché la misura del gesto porta i due attori a sincronizzare le loro evoluzioni, evidenziando che il sentimento è il gioco perfetto degli equilibri.
Gabriele Benelli