di Antonio Tarantino
regia Cristina Pezzoli
con Gilda Postiglione, Antonio Tarantino, Oreste Valente
scene e costumi Elena Bianchini e Federica Francolini
luci Francesco Dell'Elba, musiche Roy Paci, assistente alla regia, Erik Sogno
Porto Venere ArcipelagoTeatro, Yaz 2011
Trittico è un'operazione speciale in cui l'autore si cimenta in scena come attore, con sorprendenti risultati. Non è raro che gli autori recitino, spesso sono gli attori a farsi drammarturghi, per cucire su di sé la partitura; è infrequente però che lo faccia un autore teatrale stimato, pubblicato e premiato, bravissimo nel miscelare tragedia e commedia, con le vicende più paradossali di poveracci, clochard, prostitute, kamikaze, ammantati in un'aura di avanspettacolo, a smorzare, nel riso liberatorio, l'umana disperazione. E' davvero occasione quasi unica quella proposta da Trittico in cui recita la rivelazione Antonio Tarantino, che ha redatto i tre bozzetti teatrali Torino-Bacau-Roma / Cara Medea / Una casa razzista. I primi due atti sono più cupi, ci sono due questuanti in una stazione romana, con la ragazza gravida, straniera, senza permesso, con l'uomo più anziano ex operaio, che sperimentano vari tipi di elemosina, c'è una Medea dei giorni nostri reduce da un campo di concentramento, è una bomba di rabbia e violenza compresse dalla prigionia. L'ultimo bozzetto è uno show irresistibile, in cui l'inquilino dei piani alti va a testimoniare in una tv locale sulle efferatezze del condominio, c'è un crescendo di comicità che sfocia in una chiusa folgorante, intensa, delicata: è un'icona alla speranza di reciproca comprensione, senza la pretesa di insegnare nulla. Ma è così bello, vivido di umanità versicolore, da far riflettere. Bravi anche Gilda Postiglione ed Oreste Valente che completano il cast; le luci sono di Francesco Dell'Elba, le musiche di Roy Paci, la regia di Cristina Pezzoli.
Maura Sesia