di Michele Serra
adattamento: Fausto Vitaliano e Andrea Brambilla
con Andrea Brambilla
scene e costumi: Pamela Aicardi
luci: Mario Loprevite
musiche: Ricky Gianco
regia: Andrea Brambilla
Milano, Teatro Filodrammatici, dal 27 marzo al 1 aprile e dal 10 al 29 aprile 2007
Un uomo da anni chiuso in una stanza una mattina decide di andare via, da chi, da cosa e dove non si sa. Dall' epidemia devastatrice di imbecillità, cattiveria, barbarie che si è diffusa nella società. Via da una televisione che inesorabile urla i suoi programmi idioti e sommerge di notizie devastanti che a orecchie sempre più ciniche diventano solo uno sgradevole sottofondo sonoro. Via da una classe politica concentrata sui propri interessi, spesso incapace, spesso volgare che ci soffoca con «sparate» insopportabili. Via, sì, ma da se stessi perché la responsabilità di tutto questo è anche nostra. E allora: fuga inutile. Non resta che sussurrare per opporsi alle urla sguaiate e al berciare dei salotti, non resta che usare grandi dosi di intelligenza per formare anticorpi all' idiozia e sforzarsi di sorridere anche se molto di quello che ci circonda ci fa stare male. Il sorriso da opporre alla disperazione. Non è molto, ma non è nemmeno poco. È quello che resta all' uomo protagonista di «Tutti i santi giorni», tratto dal libro di Michele Serra, con l' adattamento di Fausto Vitaliano e Andrea Brambilla che è anche il bravo, divertente e convincente interprete. Dalle pareti della stanza che ricordano bianche vele, il nostro uomo strappa dei bigliettini colorati sui quali sono appuntati gli «argomenti» che in questo giorno di partenza vuole affrontare e buttare via: basta, non parliamo più di politici, di vip e non vip, di guerre preventive, di civiltà superiori e del mio dio che è migliore del tuo. Basta. E l' uomo affida l' ultimo messaggio per l' amico Michele ad una telecamerina, poi la spegne, prende la valigia e se ne va. Ma persino in un ipotetico al di là, è sempre con questo quotidiano di stupidità che si spaccia per il vero che si devono fare i conti. Un ergastolo senza fine che Andrea Brambilla (Zuzzurro) racconta con bella ironia. TUTTI I SANTI GIORNI, Teatro Filodrammatici dal 10 al 29 aprile
Magda Poli