di Sabina Negri elaborato da Tullio Solenghi e Marcello Cotugno
regia: Marcello Cotugno
con Tullio Solenghi
Roma, Teatro Eliseo dal 6 maggio al 1 giugno 2008
L'ultima radio racconta la nottata di un conduttore che deve chiudere dopo più di 500 trasmissioni e quindi approfitta della circostanza per sfogarsi rievocando momenti della sua carriera e della sua vita privata mentre attende, invano, telefonate di ascoltatori. Oggi poco più che cinquantenne, il nostro si è formato negli anni Settanta ed è rimasto legato a quella musica e ai dischi in vinile, che caparbiamente ripropone.
Chiacchierando tocca molti argomenti, e non solo autobiografici - celebra, per esempio, eroi della radiofonia, due perdenti rimasti leggendari: quell'Armstrong che dopo avere inventato la modulazione di frequenza si buttò da un grattacielo quando si rese conto che la grande industria gliel'aveva scippata, e Peppino Impastato, il cui assassinio per mano dei mafiosi che prendeva in giro via etere fu ignorato perché coincise col ritrovamento del cadavere di Moro. A proposito di sé, il conduttore rievoca il provino fallito agli esordi, quando si propose come imitatore e rumorista; il viaggio formativo nella swinging London; il devastante amore per una tossica che lo trascinò nell'inferno della droga; il soggiorno, perfino, in un carcere dove peraltro riuscì a disintossicarsi.
Pieno di fattacci com'è, il copione scritto da Sabina Negri diventerebbe sempre più cupo se Tullio Solenghi, diretto da Marcello Cotugno, non lo alleggerisse con la simpatia personale e con la sagace inserzione di qualche suo numero.
Masolino d'Amico