di Fanny & Alexander
con Consuelo Battiston, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani,
i partecipanti del laboratorio "Siamo uomini o azionisti?" e tutto il pubblico in sala
live electronics, progetto sonoro e musiche Emanuele Wiltsch Barberio
piano sequenza live a cura di Gerardo Lamattina in collaborazione con Mattia Costa (FILM-LIVE)
abat-jour by ZAPRUDERfilmmakersgroup
ideazione Luigi De Angelis e Chiara Lagani
drammaturgia e costumi Chiara Lagani
regia, spazio scenico, luci Luigi De Angelis
operatore del Sistema Sergio Carioli
organizzazione e logistica Ilenia Carrone
amministrazione Debora Pazienza
produzione E / Fanny & Alexander
Realizzato con il sostegno di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Unicredit
Artificerie Almagià, Ravenna, 21 e 22 ottobre 2016
We need money!: un varietà pop psichedelico firmato Fanny & Alexander
Quale migliore occasione della giornata del teatro (gratuito) per andare a vedere uno spettacolo che fa del crowdfunding il proprio argomento di discussione? Si parla di spettatori che hanno la possibilità, per un giorno all'anno, di andare a teatro gratis, ma anche di attori che donano i propri servizi volontariamente. Una giornata, quella del 22 ottobre, pensata più per le grandi e ricche compagnie che possono permettersi questo "lusso" che per le realtà di nicchia che spesso e volentieri fanno, appunto, del crowdfunding il proprio unico sostegno economico.
Ecco, dunque, che ci ritroviamo a Ravenna a vedere We need money! di Fanny & Alexander, uno spettacolo che ha come slogan "Si dice che l'arte non ha prezzo... Da oggi ce l'ha!", a confermare il fatto che senza soldi il teatro non si fa. Il biglietto si paga e durante lo spettacolo è possibile finanziarlo ulteriormente con un piccolo contributo economico, che dà la possibilità agli spettatori di dare un proprio apporto anche artistico e – perché no – di cambiare la prosecuzione dello show stesso. Al pubblico viene dato il potere di diventare parte della messa in scena, di cantare come Marilyn Monroe o ballare un tango, anche se tra le sedie in sala si nascondono i partecipanti al laboratorio "Siamo uomini e azionisti?", i quali sanno già come rispondere alle richieste più o meno assurde che vengono formulate. Non è quindi tutto lasciato all'improvvisazione, ma rimane la gioia del divertimento, dell'interazione tra l'attore e il libero fruitore dello spettacolo.
Al centro della scena, rappresentata da un grandissimo e imponente tavolo, attorno al quale ipoteticamente è in atto un'assemblea di aspiranti azionisti, fa il suo ingresso uno strampalato presentatore che sembra appena uscito dalla scatola del Monopoli. Vestito di smoking e cilindro nero, marcia sul legno del tavolo battendo rumorosamente le sue scarpe eleganti. Il ticchettio dei tacchi viene amplificato dai microfoni e diventa suono elettronico, musica che si ripete ed entra ossessivamente dentro le orecchie. Si crea così un atmosfera da discoteca, resa ancora più psichedelica dallo schermo circolare che trasmette in diretta ciò che avviene dentro e fuori dalla scena.
Entriamo in questo caleidoscopio di immagini e colori come fossimo sotto stupefacenti, finché il rapporto tra realtà e video non viene interrotto dalle parole del presentatore. Ci informa che lui è un attore, che quello che andrà a fare sarà ispirato alla versione Disney di Canto di Natale, ma che di fatto Dickens è solo un pretesto per procacciare soldi per il suo one man show.
Divertente, energico e pieno di sfaccettature Marco Cavalcoli, che passa di scatto dall'imitazione di Paperone a quella di Berlusconi e con la stessa disinvoltura si cala nei panni di Mike Bongiorno o Donald Trump. Al suo fianco due vallette, interpretate da Consuelo Battiston e Chiara Lagani, che fanno da collante tra una parte e l'altra dello spettacolo. Una sorta di varietà pop che sarebbe perfetto per un pubblico adolescente, che chiede e sente l'esigenza di diventare parte dell'oggi.
Sara Bonci