Sipario 2006
In copertina: Buon compleanno Sipario! Con il 2006 Sipario compie sessant'anni di attività. Fondata nel 1946 a Genova da Ivo Chiesa e da Gian Maria Guglielmino, dall'anno successivo la rivista venne pubblicata a Milano dall'editore Valentino Bompiani. Da allora, salvo alcuni periodi, non ha cessato mai di essere pubblicata.
In copertina: Luca De Filippo protagonista di "Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo, regia di Francesco Rosi, Produzione Elledieffe/Teatro di Roma (foto di Matteo De Filippo).
In copertina: Nel trecentocinquantesimo della nascita di Carlo Goldoni (1707-1793), Sipario dedica ampio spazio all'autore che ha influito profondamente sul teatro moderno, con la sua "riforma". Già da alcuni mesi la nostra rivista pubblica una biografia dell'autore veneziano contenente importanti rivelazioni emerse dagli studi condotti da Ginette Herry sui documenti goldoniani, ma anche alcuni dei suoi testi meno conosciuti. Prossimamente, in vista del progetto sui "Memoires" che Maurizio Scaparro sta mettendo a punto con la Biennale Teatro di Venezia, di cui è direttore, pubblicheremo un dossier dedicato a Goldoni e al suo teatro, che si proporrà come ideale continuazione del monografico "Goldoni e l'Arte Scenica" pubblicato da Sipario nel 1993.
In copertina: Il balletto "Zero Degrees" coreografato e danzato da Akram Khan e Sidi Larbi, Festival Internazionale di Teatro di Almada (Portogallo), (foto Tristram Kenton/Les Ballet C. de la B. per gentile concessione).
In copertina: Antonin Artaud (1896 – 1948) fu uno dei grandi maestri del teatro del Novecento, innovatore profondo, sconvolse e scandalizzò il teatro con i suoi testi e il suo linguaggio scenico estremamente fisico, dove il corpo dell'attore era l'elemento accentratore, asservendo a sé la parola. Con il suo "teatro della crudeltà" Artaud intendeva scuotere la sensibilità del pubblico, a suo parere intorpidita, ingessata dagli stereotipi, incapace di slanci vitali. Pessimista nei confronti del mondo, riteneva che il teatro e l'arte contenessero un'istanza di profondo rinnovamento, una sorta di "terapia della realtà sociale", speranza per il futuro degli uomini. Pagò caramente la sua alterità al mondo, scontando molti anni di internamento in manicomio che lo debilitarono nel fisico e nella mente, conducendolo alla morte.
In copertina: Una foto da "Il Principe Costante", capolavoro di Juliusz Slowacki del testo di Calderòn de la Barca, che Jerzy Grotowski mise in scena per la prima volta nel 1965. Nel 1975 venne realizzato un filmato dell'opera, integrato in seguito dalla traccia audio realizzata a Spoleto; l'edizione, curata da Ferruccio Marotti, è stata ora restaurata a cura dell'Università di Roma che ha realizzato anche un Dvd. Lo spettacolo culto del teatro del Novecento riprende quindi a girare per Festival e rassegne, simbolo di un'auspicata rinascita del teatro autentico, fatto di talenti, idee, impegno civile, risorse materiali e morali (copyright Center for Study of Jerzy Grotowski's Work and for Cultural and Theatrical Research di Wroclaw – Polonia, per gentile concessione). Il Dvd "Il Principe Costante – Ricostruzione" è un progetto di Ferruccio Marotti, edizione a cura di Luisa Tinti e Anna Rita Ciamarra, Centro Teatro Ateneo, Università di Roma "La Sapienza", 2005.
In copertina: Samuel Beckett durante le prove di "Aspettando Godot" con gli attori del San Quentin Drama Workshop (1983-1984). I detenuti di San Quintino avevano iniziato la propria esperienza con i testi di Beckett già dai primi anni Sessanta. I contatti con Beckett risalgono alla metà degli anni Settanta, quando l'autore diresse la Compagnia di San Quintino in un tour europeo dove molti suoi testi vennero messi in scena. Al progetto con i detenuti, Beckett rimase sempre molto legato. Le produzioni proseguirono anche dopo la morte dell'autore.
In copertina: Alessia Barberini con Alessandro Tiburzi in "Marina Cvetaeva – Vivo nel fuoco", coreografie di Gillian Whittingham, su musiche di D. Sciostakovic, Progetto dedicato a Dmitri Sciostakovic, ideazione e regia di Beppe Menegatti, Roma, Teatro dell'Opera (foto Corrado Maria Falsini/Teatro dell'Opera).
In copertina: una scena da "Drammi di guerra" di Edward Bond, regia di Luca Ronconi per il Progetto Domani, Torino – Teatro Stabile di Torino, Olimpiadi della Cultura 2006 (foto Marcello Norbert).