Questo accade a molte donne che vengono uccise da uomini tra i quali mariti, fidanzati ed ex. È una problematica che purtroppo persiste ancora oggi e non solo in Italia, ma in tutto il mondo. In Italia, secondo un'indagine ISTAT del 2006 su un campione di 25.000.000 di donne tra i 16 e i 70 anni, sono quasi 7 milioni quelle che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. La violenza sulle donne assume varie forme e modalità. Sebbene la violenza fisica sia la più facile da riconoscere, ne abbiamo altri tipi: Dalla Violenza Sessuale alla violenza psicologica, L'accesso al patrimonio, alle finanze familiari allo Stalking.
La Violenza Sessuale si manifesta quando la donna viene costretta a svolgere atti sessuali che le fanno male sia fisicamente che psicologicamente;
Violenza Psicologica che comprende derisione, insulto, allontanare la donna dalle relazioni sociali, controllo eccessivo, minacce ripetute di abbandono, dobbiamo ricordare però che nei momenti di rabbia può succedere di usare parole pesanti ma di solito seguiti dai sensi di colpa, nella violenza psicologica non si tratta di un impeto d'ira momentaneo ma è fatto con l'intenzione di sottomettere l'altra persona in questo caso la donna.
L'accesso al patrimonio, alle finanze familiari, approfittarsi di guadagni e risparmi della donna per usarli a proprio vantaggio; Stalking quando l'uomo, prevalentemente un ex, segue in modo ossessivo la vittima facendola sentire non serena e non libera.
Il 25 Novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, nonostante siano stati istituiti corsi di formazione presso i carabinieri, e addirittura in Occidente è stato introdotto il reato di femminicidio, con il quale si tenta di passare il messaggio che uccidere una persona perché si pensa di esserne proprietari è un'aggravante giuridica e non più un'attenuante, ancora oggi ci sono troppe persone che se la prendono con le donne. Giornate come questa sono importanti per far sapere che se ne può uscire e che si può dire BASTA! Purtroppo però le sole leggi non bastano per fermare queste crudeltà bisogna riuscire a cambiare la cultura e la mentalità.
Cambiamo la nostra mentalità
redatto da Genny Chirco e Clara Oddo
Classe 3 bT, Istituto Tecnico Economico & Turismo" G. Garibaldi" Marsala
Docente referente del progetto: Teresa Titone
È brutto pensare che una persona la quale dice di amarti, ti tolga la vita.
La Redazione
Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.
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