Quando gli inquisitori arrestarono Giordano Bruno, a Venezia nel 1592, egli era totalmente immerso in quello che sembra l'atto finale della sua rapinosa impresa intellettuale: l'esplorazione del mondo sommerso dell'antica magia, la cui restaurazione poteva assumere la valenza di una piena restaurazione dei modi della religione antica, da riproporre in tempi nuovi. Egli proponeva un'identità tra magia e religione antica. Mariano Bauduin |
Correre, correre, correre, in viaggio con Echo in Cile In una discussione sull'argomento "identità e musica", si osservò che la parola identità poteva essere trasposta nel termine "coscienza dell'essere", coscienza di ciò che si è al di là, al di fuori di sé, altro da sé. Si tratta di forme di identità che la musica concorre a determinare e ad esibire. In questo senso si può affermare che l'attività del far musica, i nostri gusti nel produrla e nell'ascoltarla, le nostre scelte di partecipare con altri ai riti cui essa dà sostanza, costituiscono un ulteriore modo di chiarire a noi stessi e a chi ci osserva chi siamo. Mariano Bauduin |
Il senso della fine nella Nona Sinfonia
Secondo Adorno chi ascoltando Beethoven non avverte nulla della borghesia rivoluzionaria, la tensione verso quella totalità nella quale dovrebbero essere garantite ragione e libertà non comprende il senso interiore di quei temi e di quelle strutture che ne costituiscono il genio compositivo; esso dipende dal fatto che chi non comprende ciò, neutralizza la propria coscienza. Mariano Bauduin |