domenica, 08 settembre, 2024
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VOCI LÀ DOVE LA BATTAGLIA - di Rocco Taliano Grasso

VOCI LÀ DOVE LA BATTAGLIA
de Rocco Taliano Grasso

La scena si apre sul bunker della cancelleria di Hitler dove si consumano le ultime ore del dittatore e i coniugi Goebbels si apprestano ad avvelenare i figli col cianuro, ma il gerarca nazista non può fare a meno di rievocare la sua storia d’amore con la bellissima attrice cecoslovacca Lida Baarova. Alcuni decenni dopo la fine della Seconda guerra mondiale l’attrice si reca a Roma; poi, nel ripartire per Salisburgo, mentre il treno lascia lentamente la stazione, scende di nascosto nei pressi di un casello. Qui incontra casualmente il pugile Tiberio Mitri, ex campione italiano ed europeo dei pesi medi e sfidante del campione del mondo Jack La Motta. Il loro incontro dapprima è alquanto scontroso, diffidente; ognuno ascolta incredulo i reciproci racconti della loro storia passata. Tiberio, provocato ed esasperato, decide perfino di abbandonarla; allontanatosi da quel binario, Lida viene assalita da tre malviventi che vogliono derubarla e violentarla. Egli tuttavia sente le sue grida disperate e accorre in soccorso e lei, vedendolo combattere e colpire gli aggressori con precisione e potenza, non ha più alcun dubbio su chi egli sia. La nobile azione di Tiberio fa decollare le loro storie, apre i cuori dei due creando qualcosa di più di un’attrazione reciproca. Ma Lida, come Tiberio, ha un conto aperto con i suoi fantasmi e maledice ancora Goebbels, impedito dalla volontà di Hitler a sposare una donna di razza inferiore. Nel raccontare circostanze dettagliate del loro flirt, rivela le sue grandi speranze di diventare una stella del cinema e la partner di uno degli uomini più importanti del regime nazista. Anche Tiberio coinvolge nella propria narrazione i burrascosi rapporti familiari con la moglie Fulvia, Miss Italia nel 1948, la sfida mondiale a La Motta a New York, rievocata dallo stesso La Motta nel suo ritorno in Sicilia, e le sue ambizioni nel cinema. Ma come attore così come pugile, per futili motivi e mancanza di equilibrio, fu incapace prima di vincere il titolo mondiale e poi di cogliere la grande occasione di essere protagonista in un film di Antonioni. A intercalarsi nella narrazione la voce di una fanciulla che appare e scompare sul binario, recitando versi di una poesia di un bambino del campo di concentramento di Terezín. E nel cuore dei due, su cui incombono ancora le colpe e le atrocità del mondo del secondo dopoguerra, si fa strada la consapevolezza di dovere raccogliere lo stesso le loro voci, come tutte le voci minime, laddove la grande battaglia del bene e del male è scoppiata, per strapparle quantomeno all’oblio. Tiberio e Lida si separano con questo proposito nel cuore, ma la via crucis del grande pugile s’inabissa nella solitudine e nella malattia che lo portano ancora su quel binario. Una visione gli appare, sembra la sua Liduska, ma non si accorge del treno che sopraggiunge alle spalle, come quando si segue un oggetto al margine della ferrovia e in breve non si può più nemmeno immaginarlo, tanto breve è stata l’apparizione.

Ultima modifica il Venerdì, 05 Aprile 2024 03:58
La Redazione

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