GENGIS KAHN, NASCOSTA IN PIENA VISTA Trama: Il breve dramma – a lieto fine – si ispira alla storia vera della campionessa pakistana di squash, Maria Toorpakai Wazir, che fino all'adolescenza si è dovuta travestire da maschio per poter praticare gli sport ma soprattutto per vivere una vita piena. Una volta rivelata la sua identità è stata condannata a morte dai talebani. Aiutata a fuggire dalla sua eccezionale famiglia, tuttora in Pakistan, Maria Wazir vive attualmente in Canada. Oltre a occupare un'alta posizione nella classifica mondiale dello squash, ha fondato un'organizzazione per sostenere i diritti delle donne oppresse. Finalista al Premio “In punta di penna” 2017 . |
ATARGATIS, TRAGICOMMEDIA MEDITERRANEA Maggio 2015 – Le truppe dell'Isis entrano a Palmyra e nella furia iconoclasta abbattono la statua di ATARGATIS, dea siriana, prima raffigurazione di una sirena. ATARGATIS appiedata, si fa per dire, inizierà un viaggio avventuroso che, nell'intento di salvare almeno un migrante siriano, la porterà ad attraversare il mare Mediterraneo fino alla Liguria. Con l'aiuto di Nettuno, suo segreto spasimante, e Plutone riuscirà nel doppio intento di salvare la sua coppia di protetti e castigare con la pena del contrappasso i politici xenofobi che infestano la regione in cui abita l'autrice. Maggio 2016 – A Palmyra, riconquistata, risuonano le note di Bach fra i templi distrutti. Targa Poggiani - Premio Calcante 2016. SIAD, Società Italiana Autori Drammatici. “In un surreale intreccio di situazioni e personaggi l'Autrice immagina un incontro fra il giovane siriano Hachim distrutto dal dolore per la morte della sua amata fatta a pezzi da un gruppo di combattenti dell'Isis, e una divinità siriana - Atargatis - che, impietosita dalla sofferenza del ragazzo, lo aiuta a cercare di raggiungere l'Europa e, al tempo stesso, tenta l'impresa impossibile di riportare in vita la ragazza uccisa. … Una rivisitazione ironica e fantasiosa di alcuni dei più noti miti della letteratura occidentale (le sirene, Orfeo e don Giovanni), per parlare in modo non cronachistico del problema dei migranti e intessere una delicata storia d'amore, raccontata con sguardo apparentemente distaccato eppure capace di sincera compassione per la disperazione di chi è vittima della violenza.” |
PANDORA, LA PRIMADONNA Pandora Bonomi, scomoda giornalista d'assalto, soprannominata “Primadonna” per le sue frequenti apparizioni in TV, sta indagando sulla morte di un giovane ricercatore italiano in Egitto. Al suo rientro a Milano, nella stessa giornata riceve misteriose mail in lingua inglese, quali : Curiosity killed the Cat - La curiosità ha ucciso il gatto - e due visite che segneranno il corso della sua vita. L'anziano portinaio della casa in cui viveva la madre le consegna una scatola che lei forse NON dovrebbe aprire e che contiene rivelazioni scottanti sulla morte del padre di lei, giornalista ucciso trent'anni prima. Le indagini furono insabbiate. La seconda visita è quella di un uomo dalle molteplici identità, mandato per farla tacere sulla sua inchiesta in corso, ma si sa che i gatti hanno sette vite... Dal vaso di Pandora uscirono tutti i mali del mondo. Sul viso del giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto la madre disse che vi aveva visto tutto il male del mondo. Ho voluto quindi travasare nel vaso di Pandora tutta la mia indignazione, rabbia e dolore per l'ennesima morte di “stato”, insabbiata e depistata. Pandora è una giornalista investigativa molto coraggiosa che lotterà per affermare la verità e la giustizia, superando il senso di impotenza, poiché quando chi fa le leggi è colui che le infrange, non esiste più legge. Quando la logica del profitto sacrifica la verità agli interessi economici. Scritto sull'onda del dopo Brexit, affermazione di xenofobia, mentre il mondo si avvia a mettersi nelle mani di imbecilli sanguinari, quando il futuro è una belva neonata, solo il coraggio delle persone perbene la può addomesticare. Patrizia Monaco, ad un anno dalla scomparsa di Giulio Regeni Testo finalista al Premio Cendic-Segesta 2016 |