Non si può
di Patrizia Monaco
Non si può andare al lavoro. Poco male.
Non si può andare al bar. Ci rifaremo.
Non si può andare in palestra. E la mia mia tartaruga? Stava cominciando a crescere. Beh, staremo tutti messi alla stessa maniera, dopo.
Ma come faccio a tradire mia moglie?
Non è per malanimo, è per abitudine. O meglio, una tradizione. Dalla luna di miele ad Ibiza quando ogni sera scopavo una tedesca diversa. Avevo una giovane e bella e mora e procace mogliettina e dovevo fare delle sveltine con delle insipide stangone biondo slavate, solo per il gusto di raccontarlo. Agli amici. Al bar.
Ero un dio per loro. “Ma come facevi?”
Mentre lei si spalmava di crema doposole prima di scendere a cena io dicevo che andavo a guardare il tramonto, così passavo anche per un romantico.
Poi la cassiera del super e la controllora sul treno dei pendolari, però che male quegli spunzoni di ferro nei fianchi e che schifo quei cazzi di cessi di trenitalia. E la vecchia compagna del liceo e la nuova compagna di lavoro.
Non sono un malato del sesso. Non tutti i giorni e non per tutto il giorno. Ogni tanto per il gusto di farlo. E a non farlo, mi manca.
Mi manca l'abitudine del farlo di soppiatto. Uno psicologo, mi ha detto un amico, direbbe che lo faccio per far durare di più il matrimonio, rendere più appassionante il ritrovare mia moglie. Oppure, il gusto del proibito.
Mi sembrano tutte stronzate. Lo faccio e basta. Non è però che adesso ci esca pazzo, però, tant'è...
Ho pensato a quando Serena esce per la spesa, ma è così veloce e poi di vicine così vicine non ce ne sono.
La sera che cantavamo sui balconi ne ho adocchiata una sul terrazzino di fronte, e ho proposto di andare io a fare la spesa. Okkei, ci ho provato, ma quando ho suonato al citofono quella si è spaventata, forse era un video citofono, forse era la mia mascherina nera, tipo zorro, ma messa al contrario, e non mi ha aperto.
La castità? Ovvero il sesso coniugale che è ancora fantastico?
Si si ma il punto non è quello. E cosa racconterò agli amici al bar?
Poi, una sera, sul divano, smanettando sull'aipad ho avuto l'idea. Detto fatto, il sito per il sesso virtuale. Che si dice sia altrettanto valido di quello vero. Secondo il neuroimaging il nostro cervello registra le azioni virtuali allo stesso modo di quelle fisiche, e risponde in modo simile.
Quindi è un vero tradimento!
La cosa mi attizzava parecchio, io questo non lo avevo mai fatto!!! E gli amici al bar, che senz'altro da me si aspettavano qualcosa del tipo “ il sesso extraconiugale ai tempi del coronavirus!!!”..vedevo già le loro facce.
Per fortuna ho la scusa del telelavoro.
In elegante tuta sin dal mattino e bello sbarbato prima sbrigo un po' di polizze poi mi collego al sito CYBERSEX.
Vado a cercare, che figata pazzesca, Altro che virtuale.. qui ci si può appagare fisicamente tramite un accessorio … ah me lo ordino subito online, dov'è la prepagata?
Costa una cifra però è compreso l'abbonamento mensile a CYBERSEX.
Faccio la posta al corriere per qualche giorno e mi precipito giù per le scale. Lei non ci bada, ordino tante cazzate. Nascondere la proboscide non sarà semplice ma essendo anche io sempre in casa, posso sorvegliare i movimenti di Serena. Se si avvicina alla dispensa, la distolgo. E per arrivare all'ultimo ripiano, dovrebbe per forza chiamarmi.
Stasera è la sera. C'è un film che non si stancano mai di trasmettere, Pretty Woman, e lei non si mai stanca di vederlo. La scena con la commessa del negozio chic non se la perde per niente al mondo.
Mi collego al sito e collego la proboscide al mio pene e all'uscita usb … sullo schermo appare una strafica con tette misura dieci che sembrano uscire dallo schermo e che si accarezza l'interno cosce. Ahhh.. io vengo, vengo subito, ma... che succede... tutto buio.. e che male e che bruciore e come si leva sto coso... Viene via tutto... nooo... ahhh ...
Serena dal salotto protesta. Blackout.
Non si può, dopo quaranta giorni di sovraccarico, collegarsi tutti insieme.