Elena Fanucci si diploma presso la scuola di recitazione dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) nel 1986. Da allora svolge la sua attività di attrice sia in ambito tradizionale che di ricerca. Lavora con registi come Irene Papas, Pagliaro, Sbragia, Pressburger, Sammartano, Zucchi, Cipriani, Perlini, Galdieri, Damiani, Ricordi, Pezzoli.
Si laurea, inoltre, in Discipline dello Spettacolo con una tesi sulle nuove frontiere del Teatro di Narrazione. Contemporaneamente s'interessa alle problematiche della creatività dell'attore anche attraverso la sua esperienza d'insegnamento presso il Centro Studi Enrico Maria Salerno, con il quale collabora per quattro anni anche nell'allestimento dei saggi di fine corso.
Dall'incontro con la poetessa Alda Merini nasce l'esigenza della scrittura teatrale che si traduce nell'elaborazione del monologo "Delirio n°1. Il bianco".
Seguiranno "Delirio n°2. Il nero." e "Delirio n° 3. Il rosso.", entrambi originali scritture ispirate al tema della follia femminile che incrocia, nel secondo la sfera esistenziale, nel terzo quella etica. "Delirio n°3. Il rosso." racconta infatti, attraverso il delirio amoroso, la storia di un reporter di guerra, ucciso nell'adempimento del dovere morale dettato dalla pro-pria professione. Con questo testo l'autrice ottiene il "Riconoscimento per la ricerca linguistica" al Premio Borrello per la drammaturgia 2009. Inoltre arriva come finalista al Premio di drammaturgia femminile "Tutte in scena" con il testo "I quaderni dell'usignolo" e al Premio Rimbaud per il teatro con il testo "Anti-gonia. Alle origini del conflitto". Vince il Premio Fara Nume con il testo "Dissertazione sul diametro delle bollicine del prosecco. Ovvero la liberazione del figlio doppio".
In programmazione al Teatro di Documenti di Roma, nella stagione 2009-2010, il suo testo "La Ballata dei Bambini Rotti", in occasione del ventesimo anniversario della "Carta Costituzionale dei Diritti del Bambino", sotto il patrocinio dell'UNICEF.
Da un percorso attoriale puro, Elena Fanucci approda alla ricerca drammaturgica, poichè il mezzo interpretativo risulta ormai insufficiente a scandagliare le innumerevoli sfumature dell'anima femminile. Nell'intento di trovare una strada autonoma per approfondire le tante sfaccettature di una identità in veloce divenire, l'autrice si pone dapprima come obiettivo lo studio dell'irrazionale, da cui nascono appunto i tre "Deliri", per approdare poi alla sfera etica con il lavoro " Anti-gonia. Alle origini del conflitto.", sul sempre attuale tema della pietas, non ancora rappresentato, e con "La Ballata dei Bambini Rotti", sul grave tema dell'infanzia violata. Affronta invece il tema del "doppio" il testo "Dissertazione sul diametro delle bollicine del prosecco. Ovvero la liberazione del figlio doppio."
Con il testo "I Quaderni dell'Usignolo" partecipa inoltre alla Rassegna "Vetrina di Scena Sensibile" 2010 e vince il Premio "Claudia Poggiani", indetto dalla Società Italiana Autori Drammatici.
Con il testo "Anti-gonia. Alle origini del conflitto" è in finale al Premio Diego Fabbri edizione del Centenario 2011.
Attualmente insegna Dizione e Recitazione presso la Piccola Accademia della Comunicazione e dello Spettacolo di Stefano Jurgens.
"Viola è la notte" è il suo primo romanzo.