Thaïs
Balletto di Roland Petit
Musica: Jules Massenet
Artisti: Maria Eichwald, Roberto Bolle
Il Corsaro
Coreografia: Marius Petipa, Musica: Riccardo Drigo
Artisti: Misa Kuranaga, Timofej Andrijashenko, Taras Domitro
Step Addition
Coreografia: Sébastien Galtier, Musica: René Aubry
Artisti: Nicoletta Manni, Roberto Bolle
Le Fiamme di Parigi
Coreografia: Vasilij Vainonen, Musica: Boris Asafiev
Artisti: Maria Kochetkova, Angelo Greco
Dorian Gray
Ideazione e Coreografia: Massimiliano Volpini
Musica: composta e arrangiata da Alessandro Quarta sul tema della Passacaglia di H.I.F. Von Biber
Riprese video and post produzione: Franco Valtellina – Videoval
Interpreti: Roberto Bolle e Alessandro Quarta
Pas de deux da Proust, ou les Intermittences du coeur
Balletto di Roland Petit, Musica: Gabriel Fauré
Artisti: Timofej Andrijashenko, Roberto Bolle
At the End of the Day
Coreografia: David Dawson, Musica: Szymon Brzóska, Costumi: Chloé
Artisti: Maria Kochetkova, Sebastian Kloborg
Lo Schiaccianoci
Coreografia di Lev Ivanov da Marius Petipa
Musica: Pëtr Il'ič Čajkovskij
Artisti: Misa Kuranaga, Angelo Greco (17 luglio)
Misa Kuranaga, Taras Domitro (18 luglio)
Mono Lisa
Coreografia: Itzik Galili, Musica: Thomas Höfs
Artisti: Maria Eichwald, Roberto Bolle
Don Chisciotte
Coreografia: Marius Petipa, Musica: Ludwig Minkus
Artisti: Tatiana Melnik, Osiel Gouneo
Caravaggio
Coreografia: Mauro Bigonzetti, Musica: Bruno Moretti, da Claudio Monteverdi
Artisti: Nicoletta Manni, Roberto Bolle
Disegno Luci di Valerio Tiberi
Roma, Caracalla 18 luglio 2018
Maestoso come una statua greca ma leggero come un brano di Mozart, Roberto Bolle con passi di danza precisi e ben disegnati in ottime coreografie spicca il volo squarciando il cielo nel suo Bolle and friends.
Folto pubblico alle Terme di Caracalla per vedere l'Étoile della Scala di Milano. Prima che lo spettacolo inizi, una voce annuncia che il programma subirà delle modifiche. Cala lo sconcerto fra le persone: si teme che Bolle non possa essere presente per gran parte della serata. Ma così non è.
Eccolo apparire in scena, ieratico e dallo sguardo che tutto osserva come un'aquila pronta all'attacco. Quando esce di quinta guadagnando il centro del palco, più che camminare sembra che fenda l'aria. Come ogni grande danzatore, Bolle sa che deve vincere la forza di gravità senza lasciar trasparire il minimo sforzo. E la sua grazia consiste precisamente in questo: nel saper dialogare con quella forza che tutti tiene prigionieri coi piedi saldi in terra. Egli non la sfida. La conosce, la coinvolge e la usa. È lei la sua prima ballerina.
La serata si apre con un pas de deux dedicato ad Apollo, il dio delle arti. Ad accompagnare Bolle è la bravissima Nicoletta Manni, con la quale in una coreografia fatta di sguardi, carezze e prese vigorose che rammentano la severità del dio greco, lo invocano a vegliare sullo spettacolo, ad ispirare i ballerini che man mano si esibiranno donando loro quella grazia plastica unica ed ormai rara.
Apollo pare aver esaudito questa preghiera. Non vi è danzatore a dividere il palco con Bolle che non sia bravo. Sono tutti dotati di grande talento, ciascuno espresso con quel tanto di personalità che bada a non occupare lo spazio del proprio compagno di scena. Straordinario il trio de Il Corsaro (Timofej Andrijashenko, Misa Kuranaga e Taras Domitro), che è tutto un insieme di piroette vezzose e assoli coreografici che incantano il pubblico. Bellissimo anche il pas de deux tratto dal terzo atto del Don Chisciotte di Ludwig Minkus, dove uno straordinario Osiel Gouneo ha saputo trasmettere al pubblico, nel giro di brevi istanti, la visionarietà e l'ironia del grande compositore austriaco.
Ma ad incantare sono soprattutto due coreografie: quella ispirata a Dorian Gray e quella su Proust. Nella prima, Bolle racconta le vicende del protagonista del romanzo di Wilde attraverso sguardi stralunati e quasi diabolici con passi di danza modellati su movenze che man mano divengon più tese perché il serpente del male stringe fra le sue spire il povero Dorian fino ad ucciderlo. Il pas de deux dedicato a Proust è incentrato sulla personalità del grande scrittore francese, sul suo carattere dolce, sensibile ma anche passionale e violento. Sentimenti tradotti in coreografie con prese alternatamente vigorose, dolci e malinconiche.
A fine spettacolo, Bolle e i suoi compagni di scena ringraziano il pubblico per gli applausi calorosi. Vorrebbero restare ma non possono. Apollo li richiama a sé. E con passi lievi, quasi volando, scompaiono fra le quinte.
Pierluigi Pietricola