Gianluigi Gelmetti direttore
Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania
diretto da Gea Garatti Ansini
Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania
Stagione Sinfonica 2017-2018
Teatro Massimo Bellini di Catania 4 e 5 novembre 2017
Il M° Gianluigi Gelmetti inaugura la Stagione Sinfonica a Catania
Offrire in omaggio al pubblico dei melomani catanesi un'inaspettata esecuzione della sinfonia di Norma è sempre quanto di più gradito si possa loro donare.
Graditissima, dunque, l'apertura del concerto d'inaugurazione della Stagione Sinfonica 2017-2018 del Teatro Massimo Bellini di Catania, il 4 novembre 2017, affidata all'autorevole guida del M° Gianluigi Gelmetti. Il celebre Maestro da quest'anno ricopre il ruolo di direttore principale ospite del teatro catanese e per questo incarico, così come ha diretto l'inaugurazione della Stagione Sinfonica, allo stesso modo dirigerà quella della Stagione Lirica con La Rondine di Giacomo Puccini, di cui curerà anche la regia.
La figura caratteristica e quasi ieratica del M° Gelmetti, questa volta in forma fisica perfetta, dopo l'incidente a un piede che lo aveva costretto, sempre a Catania, a dirigere seduto il concerto d'inaugurazione della scorsa Stagione, è comparsa con passo felpato in palcoscenico ed è stata subito salutata dagli applausi sentiti del pubblico, che, a maggior ragione, come sopra accennato, ha gioito per l'inizio fuori programma dedicato a Vincenzo Bellini; con conseguente, immancabile attesa dei melomani per un giudizio a caldo sull'esecuzione.
La sinfonia celeberrima si è rivelata travolgente, per tempi e per dinamiche, ed ha suscitato qualche dissenso tra i più accesi puristi.
Non è la prima volta che si senta dire, però, che l'esecuzione sia durata tot minuti meno del solito, non si sa bene secondo quali parametri. Non c'è modo più grossolano di valutazione che ascoltare qualsiasi brano con in mano un cronometro, anche se i tempi di esecuzione sono fondamentali per tutti gli autori e in Bellini addirittura vitali.
E' pur vero che l'accelerazione voluta dal Gelmetti si è sentita, ma il Maestro l'aveva annunciata come premessa, parlando anche di tempi inusuali, come frutto di una revisione critica in divenire dell'intera opera; ed ha parlato anche di strumenti utilizzati in modo diverso dal consueto nelle sezioni orchestrali.
Infatti la sinfonia belliniana si è giovata dell'apporto di sonorità inedite, di ottoni roboanti fin dall'apertura e di un ottavino la cui voluta insistenza ha cesellato la melodia all'interno delle dinamiche brillanti adottate dal Maestro. Lo splendore complessivo, quindi, ha messo in secondo piano perfino i tempi, tenuti anch'essi al servizio dei colori sontuosi e piegati ad un insieme studiato e governato alla perfezione. Sul risultato finale complessivo, quindi, nonostante i tempi accelerati, è difficile dissentire. Si accende, anzi, la curiosità riguardo ad un venturo ascolto dell'intera opera alla luce filologica della suddetta revisione critica.
L'ottima orchestra del teatro Bellini sembrava quasi galvanizzata e l'acustica della splendida sala del Sada esaltava proprio nelle note belliniane quel tanto celebrato colore orchestrale che caratterizza la compagine dei professori catanesi: dare a questa orchestra stabile una guida autorevole non significa metterla alla prova, ma esaltarne la voglia di suonare che la caratterizza e il piacere di dare il meglio sotto abile bacchetta.
Così il concerto si è poi snodato senza scosse secondo il programma, con gradevolissima esecuzione delle musiche di scena da "Rosamunde, Fürstin von Zypern" D.797 di Schubert; ed è proseguita con la Cantata in re maggiore op. 112 "Meeresstille und glückliche Fahrt" di Beethoven, protagonista il Coro stabile del teatro.
Altra compagine di professionisti, quella del coro catanese, che ha anch'essa bisogno di una guida autorevole e di motivazione artistica per dare il meglio. Da qualche mese gode della direzione precisa e attenta del M° Gea Garatti Ansini, dalla quale ci si aspetta un auspicabile più morbido amalgama sonoro, soprattutto negli acuti sopranili.
Forte, imperiosa e oscura nello stesso tempo, la celebre ouverture dal Coriolano in do minore op. 62 di Beethoven, in pugno al M° Gelmetti, che ha chiuso la prima parte del concerto.
La seconda parte è stata interamente dedicata alla sinfonia n. 9 in do maggiore "La Grande" D. 944 di Schubert. Anche qui, nel capolavoro sinfonico, l'orchestra si è distinta, guidata dal gesto nello stesso tempo imperioso e gentile del M° Gelmetti, in una resa sonora che si è giovata della ricerca di precisione ed eleganza agogiche e dinamiche e di una lettura anch'essa basata in alcuni punti sulla gestione dei tempi secondo il gusto personale del Direttore.
Il concerto d'inaugurazione ha suscitato nel complesso il gradimento dell'esperiente pubblico catanese delle prime, come sempre assetato di musica ben diretta ed eseguita.
Natalia Di Bartolo