Direttore Gea Garatti Ansini
Pianoforti Roberto Moreschi e Vincenzo Caruso
Armonium Nicola Capano
Soprano Benedetta Torre
Mezzosoprano Annamaria Napolitano
Tenore Mert Süngü
Basso Mirco Palazzi
Programma
Gioachino Rossini, Petite Messe Solennelle (versione per soli, coro, due pianoforti e armonium)
Con il Coro del Teatro di San Carlo
Disponibile tramite biglietto sul sito del Teatro di San Carlo dal 2 al 30 aprile 2021
L’introduzione del direttore del Dipartimento Ricerca e Comunicazione del Teatro di San Carlo di Napoli, Dinko Fabris, ci trasporta subito ai tempi antichi del manoscritto originale della composizione. Proprio come se lo ascoltassimo raccontare dalla sua viva voce, Gioacchino Rossini parla di note, di storie, di musica di Paradiso (quello che le melodie, anche da lui scritte, fanno raggiungere). Dopo il 1829, dopo i trionfi della sua carriera internazionale, nata proprio al San Carlo quando ne era direttore nel 1823, il maestro aveva deciso di smettere di comporre, ma nonostante ciò si dedicava ancora ad alcuni lavori, anche per altri artisti ed i suoi movimenti musicali erano ancora di grande successo. In quest’opera solenne e maestosa e non a caso intitolata poi Petite Messe Solennelle, soprattutto più solenne rispetto alle altre, Rossini coniuga la musica religiosa, della Messa appunto, con la musica teatrale, legando i tempi ritmici ai momenti della stessa funzione religiosa. Solisti, coro, due pianoforti e l’armonium è l’insolita forma per questa composizione, di cui poi lo stesso musicista fece una riduzione per orchestra. La stessa musica fu usata anche per il suo funerale, anche come simbolo e momento riassuntivo di tutta la sua grande carriera, sia teatrale, sia musicale, sia compositiva in generale. E imponente, fastosa e di un certo impatto quest’opera del maestro Rossini lo è davvero. Ritmi che si elevano a toni superiori e raggiungono vette altissime per poi pacarsi e placarsi leggermente sul finale, discendendo armonicamente in movimenti sempre più sommessi, ma non per questo meno melodiosi o importanti. Gli abiti, eleganti e raffinati, insieme alla magia della sala del Teatro di San Carlo, ci fanno sentire più vicini al mondo della musica e del teatro e ci ricordano come ancora sia possibile sognare e regalarsi un momento di pura poesia lirica e di delicatezza, di luccichio dei palchi e del palco degli artisti, nonostante ci sia uno schermo elettronico a mediarne la fruizione, in occasione della Pasqua e non solo.
Francesca Myriam Chiatto