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RECITAL DI CANTO - ILDAR ABDRAZAKOV

Ildar Abdrazakov. Foto Welt Anton Ildar Abdrazakov. Foto Welt Anton

Basso: Ildar Abdrazakov
Pianoforte: Mzia Bachtouridze
Programma
Tommaso Giordani, Caro mio ben.
Alessandro Stradella (attrib.), Pietà, Signore.
Franz Schubert da Drei Gesänge D 902, L'incanto degli occhi; Il traditor deluso; Il modo di prender moglie.
Jules Massenet, Élégie.
Gabriel Fauré, Après un rêve op. 7 n. 1; Fleur jetée op. 39 n. 2.
Dimitrij Kabalevskij, Musica da ascoltare op. 52 n. 7.
Reinhol'd Glière, Più fioche brillano le stelle nella notte di primavera op. 18 n. 3.
Georgij Sviridov, Avvicinandosi a Ižory.
Dimitrij Šostakovič, Separazione op. 145 n. 4; Macpherson prima della sua esecuzione op. 62 n. 3; Sonetto 66 op. 62 n. 5; Jenny op. 62 n. 4.
Sergej Rachmaninov, Mattino op. 4 n. 2; Non credermi, amico! op. 14 n. 7; Nel silenzio della notte misteriosa op. 4 n. 3; Acque primaverili op. 14 n. 11.

Teatro alla Scala, Milano 5 novembre 2018

www.Sipario.it, 8 novembre 2018

Dopo il consenso riscosso in Ernani, nel ruolo di Silva, a un mese dal consueto attesissimo appuntamento inaugurale della prima al Teatro alla Scala, che lo vedrà interprete protagonista di Attila di Giuseppe Verdi, il basso russo Ildar Abdrazakov, figlio d'arte, si è esibito al Piermarini in un recital di canto di estrema versatilità e grande raffinatezza.
Attualmente conteso dai palcoscenici di tutto il mondo, Ildar Abdrazakov è amatissimo dal pubblico milanese, che ha potuto apprezzarne le qualità artistiche fin dal fortunato esordio del 2001 quando, giovane venticinquenne, l'artista debuttò ne La Sonnambula di Bellini, a seguito della vittoria riportata al concorso internazionale "Maria Callas" di Parma. Degnissima di nota è la menzione del sodalizio artistico con Riccardo Muti, che nel 2003 lo volle per l'interpretazione di Moïse nell'allestimento scaligero del Moïse et Pharaon di Rossini e nel dicembre 2004 per il concerto di Natale in occasione della riapertura del Teatro alla Scala. Da allora, per il pubblico scaligero non sono mancate le occasioni di apprezzarne le straordinarie doti musicali, espresse oltre che nei ruoli del teatro d'opera, in appositi recitals di canto. Quello del 5 novembre 2018, infatti, è stato il terzo tenuto dal noto basso russo presso il Teatro di via Filodrammatici.
Il repertorio proposto da Ildar Abdrazakov per la stagione 2017-2018 ha spaziato da brani italiani a francesi e, passando per un piccolo saggio schubertiano, è culminato nella profondità silenziosamente mesta e tormentata della melodia russa. La delicata bellezza delle arie dell'antica musica sacra si è dunque avvicendata alla ricercatezza dell'esecuzione del repertorio francese e russo, con brani di Massenet, Fauré, Kabalevskij, Glière, Sviridov, Šostakovič e Rachmaninov. La voce dell'artista, sapientemente accompagnata al pianoforte da Mzia Bachtouridze, si è modulata con avvincente padronanza nella molteplice eterogeneità dei percorsi musicali eseguiti. Una voce suadente e corposa, quella di Ildar Abdrazakov, dal timbro profondo e avvolgente, che nella maestria tecnica e nel raffinato virtuosismo sa coniugare potenza e morbidezza di fraseggio, in una cura del dettaglio sì fina da conferire al suo canto un'eleganza eccezionale. Ammirabile altra dote dell'interprete è una non comune presenza scenica, percepibile anche nel contesto di questa performance, dove, come ha ricordato lo stesso artista, la gestualità teatrale lascia spazio all'unicità del pianoforte e della voce. Non desta stupore che proprio nella semplicità si realizzi la via preferenziale per raggiungere le corde del cuore e nutrire l'anima.
Abdrazakov, ritenuto l'erede più insigne della celebre tradizione di bassi dell'Est, si è rivelato anche artista dal temperamento assai generoso, non da ultimo per aver concesso al termine dell'esecuzione del programma ben cinque bis, ulteriori brani tratti dal repertorio russo e italiano, tutti ampiamente apprezzati dal pubblico, pronto a lasciarsi sedurre dal fascino senza tempo del bel canto e a riconoscere, nell'incanto della sua esecuzione, la manifesta presenza della bellezza.

Selene Brumana

Ultima modifica il Domenica, 11 Novembre 2018 09:13

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