di Alberto Moravia
regia di Lorenzo Loris
con Antonio Gargiulo, Silvia Valsesia, Daniele Gaggianesi
scena Daniela Gardinazzi
foto di scena Agneza Dorkin
costumi Nicoletta Ceccolini
luci Alessandro Tinelli
collaborazione ai movimenti Barbara Geiger
Teatro Out Off, Milano, dal 9 gennaio al 4 febbraio 2018
La coppia, la verità e i suoi costi
Nel 1986 Alberto Moravia pubblica una raccolta di testi teatrali tra cui "L'angelo dell'informazione" che Lorenzo Loris decide di portare in scena, raccogliendo così il lascito letterario dello scrittore romano. Nello spettacolo si affronta il tema della verità. La verità di un'informazione venduta all'opinione pubblica e la verità nell'intimità di un rapporto sentimentale. È su questo binario che si snoda la storia complicata di Matteo, sua moglie Dirce e Vasco, l'amante di lei. Matteo scrive di politica estera in un quotidiano e si pone, sempre, la verità delle informazioni che scrive. Dirce si diletta nelle escursioni erotiche con Vasco, un pilota brasiliano di aviazione civile. Dirce, ogniqualvolta si incontra con uno dei due uomini, decide di "comunicare" i particolari sentimentali e sessuali che condivide con l'altro. Si procede così lungo un finale segnato dalla gravidanza di Dirce? Usiamo il punto di domanda perché non siamo certi della verità di questo fatto come di tutti quelli che sentiamo uscire dalla bocca della protagonista. Il dubbio è un'ombra che pervade tutta la pièce. Qual è la verità? Non lo sappiamo. Possiamo dire, seguendo la storia, che il problema della verità dell'informazione giornalistica è un pretesto per dare più ampio spazio al problema della verità all'interno di un rapporto di coppia. È sotto questo aspetto che emergono alcune conseguenze ben chiare: confessare il tradimento fa male, almeno agli uomini. La gelosia maschile, che ha un peso preponderante nel rapporto triangolare fra i personaggi, si declina nella visione "oggettistica" attribuita alla donna. Nel "possesso" di Dirce da parte di Matteo e Vasco, c'è qualcosa di biologico e animalesco. Entrambi la vogliono solo per sé. Altrimenti c'è il rischio che il tormento di un'insopportabile gelosia li travolga. E poi, in particolare, c'è il tema del matrimonio e della libertà degli individui al suo interno. Anche il matrimonio come istituzione borghese cade vittima sotto i colpi della Verità. È lei la protagonista del testo "moraviano". È lei che lo scrittore romano pone sotto la lente di ingrandimento, obbligandoci a riflettere, più in generale, sull'autenticità e i suoi costi nei rapporti umani della società contemporanea. È un messaggio drammaturgico importante, che passa attraverso una regia lineare senza troppo pretese. La quale guida gli attori in una performance dal ritmo serrato, apprezzato dal pubblico, che però cade, spesso, nella ripetizione eccessiva di una tonalità gridata della voce.
Andrea Pietrantoni