regia Massimo Venturiello
con Massimo Venturiello, Tosca
scene Antonio Chiti, costumi Santuzza Calì
Musiche Germano Mazzocchetti, Coreografie Fabrizio Angelini
Teatro di Messina dal 21 al 22 gennaio 2012
MESSINA (gi.gi.).- I forconi siciliani hanno infilzato Molière procurando delle ferite alla sua comédie-ballet di 342 anni fa Il borghese gentiluomo, che sia pure senza fonica e luci, scene e costumi, realizzati rispettivamente da Alessandro Chiti e Santuzza Calì – fermi nel porto di Catania su una nave proveniente da Napoli cui è stato negato al Tir il permesso di sbarcare- è andata ugualmente in scena con alcuni giorni di ritardo al Vittorio Emanuele. Grazie pure alle musiche di Germano Mazzocchetti registrate su un Cd contenente pure le canzoni che i protagonisti cantavano in play back e alle maestranze del teatro che si sono adoperati in una vera gara di trovarobato. Al centro della commedia c'è il ricco signor Jourdain, che diventa Giordano in questa accattivante versione partenopea di quasi tre ore diretta da Massimo Venturiello che ne veste pure i panni col solo scopo nella vita di diventare un nobile gentiluomo. Per questo motivo convoca maestri di musica, di danza, d'armi e di filosofia che gli insegnano le belle maniere e comportamenti più gentili. Adulatori e nobilastri assecondano la sua mania spillandoli parecchi quattrini, in particolare il conte Dorante (Gennaro Cuomo) che gli fa credere che anche la marchesa Dorimene (Elena Jadore Braschi) ricambia il suo amore. La moglie invece (vestita da una Tosca molto applaudita nei suoi interventi canori) che è un tipetto che conosce la vita, cerca di frenare le dispendiose follie del marito, ma inutilmente. E allora bisognerà prenderlo in giro, beffarlo attraverso una gustosa e colorita invenzione, ovvero una "cerimonia turca" durante la quale il borghese diventerà il nobile Mamamuchi e la figlia Lucilla (Francesca Colapietro) potrà sposare il suo Cleonte (Mimmo Padrone) che nella carnevalata è il figlio del gran Turco. Si fanno apprezzare anche gli altri protagonisti, Camillo Grassi, Franco Silvestri, Dario Ciotoli, Elisa Smerilli, alle prese almeno in tre ruoli ciascuno, in una commedia dagli accenni farseschi, in cui le canzoni e gli spunti di ballo si uniscono felicemente nell'opera che pare muoversi al ritmo di danza. Applausi calorosi alla fine e repliche (stranamente di lunedì) sino ad oggi pomeriggio.
Gigi Giacobbe