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COSÌ È (SE VI PARE) - regia Gianni Salvo

"Così è (se vi pare)", regia Gianni Salvo "Così è (se vi pare)", regia Gianni Salvo

di Pirandello 

Con Con Carmen Panarello, Agostino Zumbo, Evelyn Fama,
Luigi Nicotra, Antonio Castro, Savì Manna, Giovanni Calabretta,
Patrizia Bertolino, Enrico Manna, Rita Stivale, Silvia Corsaro,
Roberta Nanni, Roberta Andronico

Regia Gianni Salvo
Scene Jacopo Manni

al Piccolo Teatro di Catania dal 2 al 12 marzo 2017

www.Sipario.it, 13 marzo 2017

Gianni Salvo con il Così è (se vi pare) di Pirandello ha firmato al Piccolo Teatro di Catania una straordinaria regia, intelligente e geniale. Lo spettacolo meriterebbe d'essere rappresentato nei più ragguardevoli festival italici e non solo, per il modo come Salvo ha trattato in maniera singolare uno dei più paradigmatici testi del drammaturgo girgentino. A memoria di chi scrive non s'era finora visto che a profferire verbo fossero soltanto le due figure centrali, la signora Frola e il Signor Ponza, in stato di grazia quelli interpretati da Carmen Panarello con cappellino e veletta neri come il vestito d'antan e Agostino Zumbo con frac scuro e far diventare i personaggi di contorno immagini silenziose da grand guignol, sbucate fuori da alcune pellicole di Buster Keaton, impennacchiate e chiuse in coloriti e buffi abiti anni '20, quelli di Sara Verrini, che si muovono meccanicamente a piccoli passi al suono delle musiche di Satie, intrecciano valzer e charleston e tutte in fila emulano trenini da veglioni carnascialeschi. Tra cicisbei e imbecilli, sindaci con panzone e maghi da strapazzo, ragazzine maliziose e mogliettine esibizioniste, (tutti meritevoli d'essere citati: Luigi Nicotra, Antonio Castro, Savì Manna, Giovanni Calabretta, Patrizia Bertolino, Enrico Manna, Rita Stivale, Silvia Corsaro, Roberta Nanni, Roberta Andronico) s'aggira una magnifica cameriera tuttofare che risponde al nome di Evelyn Famà, anche lei muta-e-mosca svelta a servire senza avere niente in mano, aprire porte inesistenti ad ogni suono di campanello, sostanziarsi all'inizio tra due tondi ring uguali e contrari e alla fine, nei panni funerei della signora Ponza, tutta avvolta da tulle nero, diventare la pietra dello scandalo, la donna della doppia verità, colei che nel contempo è la figlia della signora Frola ma è pure la seconda moglie del signor Ponza e per se stessa è nessuna, solo colei che la si crede. Un lavoro in cui Pirandello sviscera il suo background filosofico basato sul pensiero di Gorgia da Lentini per il quale la verità è inconoscibile e se anche fosse conoscibile non sarebbe comunicabile agli altri. Un pensiero che si amplifica ancora di più perché i due personaggi si credono reciprocamente pazzi, mentre quella folla di marionette curiose dietro una piccola scena rossa, accanto a due divanetti d'identico colore (scene firmate da Jacopo Manni), resterà con un palmo di naso non sapendo mai se abbia ragione la signora Frola o il signor Ponza. E' passato un secolo dalla sua prima rappresentazione milanese e ancora nessuno è stato in grado di sciogliere l'enigma. La verità resta solo un'ipotesi. Successo personale di Gianni Salvo che ha trattato il dramma pirandelliano come una tragedia greca con protagonista-antagonista e coro silente estremamente grottesco e per il Teatro della Città di Catania che poi è il Teatro Brancati che ha prodotto lo spettacolo.

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Lunedì, 13 Marzo 2017 21:29

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